“Il premier libico bidona Conte e se ne torna a casa? Pazzesco, Conte è davvero un pericoloso incapace. Per una semplice questione di protocollo, prima ancora che di politica, prima si riceve un capo di governo riconosciuto, dopo un generale (Haftar). Dilettanti allo sbaraglio”, ha dichiarato Matteo Salvini.
E tutti i torti non li ha.
A sorpresa, a Palazzo Chigi si è tenuto tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il generale Khalifa Haftar un incontro per arrivare il prima possibile a un cessate il fuoco e a una nel conflitto in Libia che ha conosciuto una nuova accelerata alla fine del 2019, dopo che proprio l’uomo forte della Cirenaica ha attuato nuovi attacchi contro il Governo di Accordo Nazionale di Tripoli presieduto da al Sarraj. L’incontro si è tenuto intorno alle 15.30.
Poche ore dopo, alle 18.30, Conte avrebbe dovuto vedere anche il primo ministro di Tripoli, Fayez al-Sarraj, di ritorno da Bruxelles per un incontro con i leader europei sulla questione libica.
Ma è arrivata secca la smentita dell’ambasciatore libico all’Ue, Hafed Ghaddur che ha affermato, dopo l’incontro di Conte “Non ci possono essere dialoghi o incontri con il criminale di guerra Haftar”.
E, sottintendendo tra le righe, in maniera anche troppo chiara che tali dialoghi non sono graditi neppure con chi privilegia l’incontro con il Generale ribelle, piuttosto che con il leader riconosciuto e legittimato.
Dilettanti allo sbaraglio come mediatori
Era del tutto prevedibile che il legittimo primo ministro riconosciuto non accettasse di essere ricevuto dopo il suo acerrimo nemico, da lui ritenuto del tutto non legittimato ad essere un soggetto internazionale.
Che questa caduta di stile segni un arresto nella già minata credibilità italiana sulla scena internazionale e libica in particolare è sotto gli occhi di tutti, ma la quasi comica dinamica del succedersi degli eventi getta un’ombra inquietante sulla gestione approssimativa dir poco della delicata posizione di mediatori, che Luigi Di Maio aveva cercato di ritagliare per il nostro paese.
Vi è da augurarsi che questo governo ponga fine ai danni che sta creando il prima possibile