Ha destato grande curiosità la pubblicazione di alcuni post sul profilo ufficiale Instagram di Fabrizio Corona. Questo è un momento delicato per l’ex re dei paparazzi, appena uscito dal carcere per scontare la pena (già trascorsi 5 anni e 5 mesi, su 9 anni e 8 mesi totali) in istituto di cura vicino a Monza, come stabilito dal giudice di Sorveglianza di Milano con una decisione “umanitaria”. Corona non potrà allontanarsi dall’istituto per alcun motivo, proprio per scontare la sua pena durante le cure. Le relazioni psichiatriche dell’equipe di San Vittore hanno segnalato “il patologico progredire di disturbi della personalità borderline, associati a tendenze narcisistiche e a episodi depressivi”. La decisione di trasferire Corona in un istituto si sarebbe resa necessaria perché resistente alle terapie farmacologiche.
Naturalmente Fabrizio Corona non può avere contatti con il mondo esterno né utilizzare i social, per questo tutto sembra essere passato in mano ad Atena Agency e al brand Adalet Unconventional Groove. Sono diversi i post che sono stati pubblicati in questi giorni, foto che ritraggono le proteste in nome della libertà con una unica didascalia: “Aggiungi olio (benzina) Forza Coraggio Vai Avanti, Non ti fermare mai”. Poi l’ultimo post è dedicato all’attivista e politico hongkonghese, fondatore del gruppo di attivisti studenteschi Joshua Wong. “Giovani con le idee e i valori già scolpiti dentro di sé A noi piace gente come lui”, si legge nella didascalia.
Ma cosa sta succedendo? Il mistero sembra essere svelato proprio dall’agenzia Atena, che firma tutte le pubblicazioni, in una serie di Stories in cui si vede la preparazione per il lancio di magliette e felpe ad hoc, dedicate al tema della libertà. Quindi una vera e propria macchina del marketing è in moto sui social di Fabrizio Corona. La reazione dei follower è abbastanza controversa tra chi è favorevole e chi è contrario, tra questi ultimi non è chiaro che non può essere Corona a postare, tanto che si leggono frasi dirette come: “Ma ti credi rambo?”, “Che brutta foto”,“Questa foto, qualunque significato possa avere, non mi piace. Te le cerchi le critiche” , “torna da dove sei venuto”, “vai via”.
Insomma un vero e proprio giallo a metà. Due le curiosità che sono emerse nelle ultime attività social sul profilo dell’uomo. Uno scatto con tutti i libri che ha scritto Corona messi insieme con la didascalia in Stories: “La vera incredibile storia comincia dal 1988 e oggi non è ancora finita anzi siamo all’inizio”. E poi una foto che ritrae una prima pagina del giornale “La Voce” di Indro Montanelli, in cui ha lavorato come vicedirettore anche il padre di Fabrizio, Vittorio Corona. La didascalia riposta: “Tutti i giornalisti più importanti del Fatto Quotidiano hanno imparato studiando e lavorando per questo giornale”. Il quotidiano fu fondato da Indro Montanelli nel 1994 e fu chiuso dopo soli tredici mesi di attività.
Andrea Conti per www.ilfattoquotidiano.it