recensione film: The Irishman
Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci , regia di Martin Scorsese in una storia vera che ripercorre dagli anni 20 , decenni di malavita e crimine organizzato che hanno portato alla misteriosa scomparsa del sindacalista Jimmy Hoffa. Già questa piccola presentazione desterebbe l’attenzione di qualunque passionista del grande schermo e Netflix è il primo a saperlo, tanto che ha prodotto la pellicola, l’ha distribuita per pochi giorni al cinema per farla partecipare agli oscar 2020 e poi l’ha messa a disposizione dei suoi abbonati che possono vederla già da ora stando seduti sulle proprie poltrone di casa. Il cinema sta cambiando ma vedere un film che da pochissimo è uscito nelle sale fa molto strano ed è veramente pazzesco.
Frank , il protagonista principale, è interpretato da Robert De Niro e rappresenta sicuramente il personaggio centrale della storia. Da autista a sicario della malavita organizzata il passaggio è stato breve anche grazie al suo passato da marines. Per racimolare più soldi fa qualche lavoretto anche per il sindacalista Hoffa, il potere di Frank cresce ma l’arrivo di un nuovo personaggio molto potente di nome Provenzano destabilizza gli equilibri degli affari sporchi. Già solo pensare di trovare in un film del genere Pacino e De Niro mi riporta alla mente i fasti della trilogia del Padrino e questo Irishman porta con se molti spunti e similitudini: matrimoni, pizzi, corruzione in un perfetto mix tra realtà e immaginazione.
La regia di Scorsese è perfetta con un occhio accuratissimo alle ambientazioni del tempo ed anche all’età dei personaggi rendendoli credibili in ogni periodo storico, dalla gioventù fino alla vecchiaia. La versione italiana ci fa impazzire la voce di Giannini addosso a Pacino, ci sono alcune scene dove la bravura del nostro doppiatore si fa veramente sentire ed alcuni dialoghi reggerebbero il confronto con molti dei monologhi dei film di Tarantino. The Irishman è un film che aspettavamo da tempo, finalmente tre grandissimi attori insieme in una pellicola che ha solo il difetto di essere lunga ( oltre tre ore ) e con un ritmo che non è elevatissimo. Uno spaccato di storia americana in un lungometraggio che non passerà certamente inosservato. Consigliatissimo malgrado la durata. Grandioso.
VOTO: 8
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