A Ivo Caizzi, corrispondente del «Corsera» che contestò la scelta del quotidiano di via Solferino di titolare su un’inesistente procedura d’infrazione Ue contro l’Italia, allora governata dai gialloblù, non poteva mancare, ieri, il coraggio di spiattellare in faccia al premier, Giuseppe Conte, una realtà imbarazzante.
E cioè che il suo portavoce, Rocco Casalino, non solo raccoglie in anticipo le domande dei cronisti per le conferenze stampa del presidente del Consiglio, ma addirittura le «seleziona». Stabilendo, in sostanza, quali è lecito rivolgere e quali no. L’ex Grande fratello toglie così le castagne dal fuoco a Conte.
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Il quale, evidentemente, ci tiene a ribadire il proprio ruolo: lui è l’avvocato (del popolo), mica l’interrogato. Certo, il premier camale(c)ontico ci ha messo poco ad acquisire le peggiori abitudini dei politici, i quali, si sa, mal sopportano i giornalisti che rivolgono loro domande incalzanti. Quanto a Casalino, nell’era gialloblù sottraeva Conte ai cronisti trascinandolo per il braccio. Se non altro, adesso ha raffinato il metodo…
“La Verità”