Salvini in tribunale! Anzi, meglio di no!
E quindi i fenomeni pentastellati e piddini hanno fatto di tutto per portare Salvini in tribunale. Salvo poi, quando la commissione (in cui M5S e PD erano ben assenti) ha confermato il “rinvio a giudizio”, cominciare a dire che forse sarebbe stato meglio di no.
Insomma: Salvini è brutto e cattivo, ma è meglio lasciare il dubbio, che così lo puoi insultare gratis invece di farlo testimoniare e mettere nel guano qualcun altro che magari ricopre ancora qualche carica istituzionale.
Sì, perché se il Matteo padano insiste così tanto per farsi giudicare e (adesso che ci siamo) sinistri e grillini tirano i remi in barca, forse il legittimo dubbio che Jo Conte e Co. possano essere sputtanati, c’è.
Per fare votare i tuoi in maniera favorevole al processo per il caso Gregoretti, devi avere delle carte super vincenti. I 5S, che prima di abbassarsi i pantaloni e piegarsi erano al governo assieme alla Lega, lo sanno. Quindi hanno chiamato quelli che ora li comandano (leggi PD) e hanno detto: “occhio, che se andiamo a processo, siamo tutti nella melma”. Ordine di RadioKabul: disertare l’aula della commissione.
Di sicuro, alla vigilia delle elezioni regionali di Emilia Romagna e Calabria, una vittoria di Salvini su un caso montato ad arte dalla sinistra, non sarebbe accettabile.
È vero che in una nazione dove Carola Rackete, invece di marcire in galera, viene riconosciuta innocente e osannata, tutto è possibile. Ma perché rischiare? Meglio non raggiungere il via libera in commissione e dichiarare che Salvini si nasconde dietro l’immunità parlamentare.
Ops… Salvini ha sparigliato, fatto saltare il banco e messo anche in ridicolo.
Non c’è niente da fare: provare a vincere le elezioni con un programma, invece che annientare gli avversari a colpi di fango, pesce marcio e magistratura, proprio non è nelle loro corde.