“E’ tempo di grandi padri e di elevati maestri. Questo è il governo Grillo-Renzi. Quando Piero Piccioni fu accusato del delitto Montesi, il padre, il ministro Attilio Piccioni, si dimise. Quando invece il figlio dell’elevato Grillo è stato accusato di stupro, Grillo ha fatto Di Maio ministro degli Esteri, cercando la copertura del Pd che controlla i giudici, come si è visto bene con il caso Palamara“. Così l’onorevole Vittorio Sgarbi al termine del dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Grillo – ha aggiunto – si è agitato come un ossesso per fare un governo amico con il nemico Renzi, ha rinnegato il suo movimento, arroccandosi nel Palazzo con assoluta spudoratezza e con il sostegno dei parlamentari terrorizzati di perdere il seggio, dopo aver acceso il mutuo per comprare la casa. Non c’è alcun rispetto per gli elettori ma su di loro pesa come un macigno, la riflessione di Paolo Borsellino: ‘la rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo ma il cambiamento si fa con il voto nelle cabine elettorali’“, ha concluso Sgarbi.
Noto per non mandarle a dire dietro e per gli eccessi – spesso di pessimo gusto -, resta un uomo a cui l’onestà intellettuale non difetta di certo. In poche parole ha fotografato la situazione attuale. Andiamo giù, sempre più giù. Speriamo di trovare il fondo, prima o poi.
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