Danny Boyle ha detto basta. Non vorrà più essere il regista dell’immortale agente segreto britannico. James Bond si sta trasformando in un eroe (?) dei nostri tempi e pian piano deve abbandonare tutti i caratteri distintivi che lo hanno contraddistinto negli anni.
Basta auto con motore a scoppio (guiderà un tram, potente, bellissimo, ma col rumore di un tram), niente più sigarette (già da qualche tempo, in verità) e alcol con moderazione (invece che “shakerato, non mescolato” chiederà un estratto di sedano e bacche di goji?). E basta anche col caviale: poveri storioni depredati delle proprie uova. Una bella insalatina vegan e tutto si risolve.
Per non parlare delle donne. Sollevazioni di massa in piazza sono già previste se proverà a sedurre e abbandonare una donna! Ci vuole rispetto, e magari anche un po’ di miscuglio gender, giusto per non indispettire qualcuno.
Alla fine il doppio 0 che conferiva la licenza di uccidere, darà al povero James solo l’autorità a convincere il cattivo a parole ad arrendersi. Un po’ come devono fare le nostre Forze dell’ordine. Insomma: la mortificazione di un eroe dei nostri tempi in nome del politically correct (la più atroce epidemia degli ultimi dieci anni).
Forse sarebbe meglio chiudere qui la saga e lasciare che James muoia come Bond, James Bond e non sopravviva come come i radical chic che lo vogliono morto.