Prevalga la ragione sull’olocausto nucleare. La ragione deve assolutamente prevalere. Smettiamola di pensare che i massimi esperti, coloro che hanno passato la vita nelle grandi università, nelle grandi accademie, non possano sbagliare. L’uomo non è indefettibile. Le più grandi catastrofi della storia, sono state realizzate dalle più grandi menti della storia.
L’obbligo di trattare
Certo è necessario salvaguardare dei principi. Tra questi sicuramente bisogna salvaguardare il diritto all’autodeterminazione del popolo ucraino. Però bisogna scongiurare una catastrofe per l’umanità intera . E quella catastrofe potrebbe derivare dal sottovalutare la gravità della situazione.
Le trattative diplomatiche sono necessarie. Non possiamo mettere a repentaglio la civiltà, come da noi conosciuta, semplicemente scommettendo sul fatto che Putin stia bleffando sull’impiego di armi nucleari.
Qualche tempo fa feci la triste previsione che questo era possibile, in maniera limitata. Ed in quel caso la reazione degli americani sarà fondamentale, per il futuro dell’umanità. Una reazione forte, sarebbe come lanciare un fiammifero acceso, in un deposito pieno di benzina.
L’atomica impone trattative
Purtroppo le potenze nucleari, hanno un asso della manica che le eleva al di sopra delle altre. Guardiamo in faccia la realtà. Tutti gli uomini di coscienza ritengono sia corretto tutelare l’indipendenza del popolo tibetano. Nessuna persona sensata, pensa ad un intervento diretto delle grandi potenze. Perché quest’ultimo scatenerebbe una guerra diretta, con una potenza nucleare.
Purtroppo quando una potenza ha in mano le armi di Armageddon, siamo costretti ad evitarne l’impiego in qualsiasi modo. E non dobbiamo escludere, che in estrema ratio i russi possano veramente giocare il tutto per tutto.
Se un generale perde la testa
Io vedo quella di David Petreus, ex comandante delle forze della coalizione in Iraq ed ex direttore della CIA, come una provocazione. Egli ha infatti affermato che: “risponderemmo guidando uno sforzo della Nato, che eliminerebbe ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea e ogni nave nel Mar Nero”. Se colpissimo direttamente come potenze occidentali i russi, entreremo in guerra. Scateneremo un’immediata reazione. E chiaramente quella potrebbe essere una reazione nucleare incontrollata.
Arriveremo all’eterno problema della guerra fredda. Loro lanciano i missili, noi lanciamo i missili .Chi è il vincitore? Nessuno ! A quel punto si torna all’età della pietra.
Lo stratega americano più lucido resta il generale Omar Bradley, eroe della seconda Guerra mondiale, che affermava: “l’unico modo per vincere una guerra nucleare è quello di non farla scoppiare”. Prevalga la diplomazia.
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