In nome del popolo Italiano. La repubblica è del Popolo.
Non sta ai politici giudicare,applicare le leggi. Questo è un compito dei giudici. Non è compito dei giudici fare le leggi, governare il paese: questo sta alla politica.
C’è una sola forza sovrana, motrice della Repubblica, della democrazia, questa forza è il popolo italiano. Ma il popolo italiano non può sedere ovunque, prendere in capo a se stesso l’amministrazione corrente di qualsiasi funzione dello Stato. Dunque i poteri dello Stato vengono divisi dalla costituzione per servire il popolo. E i poteri istituiti dalla costituzione debbono rimanere nel loro ambito di competenza, per non usurpare l’esclusiva titolarità della sovranità del Popolo.
La costituzione
Ci sono delle attribuzioni stabilite dalla costituzione. È un vizio della politica condannare ed assolvere. La politica non è stata immune da tentazioni di ingerenze nelle prerogative esclusive della magistratura.
Tali prerogative non vanno lese perché i giudici debbono essere sereni nello svolgimento del loro compito. Non debbono avere altro riferimento che la legge. Non debbono servire altro principio che l’applicazione della legge, nel nome del Popolo Italiano e la salvaguardia della Repubblica.
La repubblica
D’altro canto la Repubblica non può e non deve vedere la politica soccombere ai giudici. Le toghe non possono fare politica. Non debbono esercitare pressione sui governi, o sulle scelte dei governi.
Ogni cittadino ha il diritto di concorrere alle libere elezioni, ma se a farlo è un giudice, questo giudice deve lasciare per forza di cose le sue funzioni di magistrato.
Il presidente Cossiga convocò il Consiglio superiore della magistratura per difendere apertamente le prerogative del parlamento. Ma sempre Cossiga difese l’indipendenza della magistra.
Il presidente Cossiga aveva chiaro il problema di fondo delle istituzioni italiane. La necessità di un rinnovamento. La necessità di passare ad un sistema che veda il popolo in grado di decidere le più alte cariche dello stato.
Ossia voleva in Italia la razionalizzazione del sistema, sul modello francese. In un certo senso cercò di essere il Charles de Gaulle italiano.
Mai come oggi è necessario garantire un controllo del Popolo sui governanti tramite l’elezione diretta. Una piena libertà dei giudici nell’ambito dell’applicazione della legge. Ed il conseguente coinvolgimento e diffusione del sentore comune dell’appartenenza ad una repubblica democratica che è sia di tutti i cittadini italiani.
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