Il giardino della politica oltre la siepe

Il giardino della politica oltre la siepe

Per i leader europei e mondiali non è un momento di gestione politica ordinaria.

Anche la lettura e la conseguente risposta che esigono le “questioni interne” si interconnette con problemi di portata mondiale.

Mai come ora la preparazione politica dei leader nazionali deve far riferimento ad un solido bagaglio culturale e strategico che si apre a ventaglio. Servono preparazione, competenza, visione, etica e capacità di mobilitare un grande e sapiente lavoro di squadra. A chi sostiene che la contemporaneità richiede da parte delle guide politiche del mondo solo abilità tecniche rispondiamo che sarebbe proprio questa la trappola tesa dalle grandi consorterie e lobby per far definitivamente morire la politica buona.

Indifferibili nodi epocali: visibili e non coperti

Per comprendere la complessità del momento proviamo ad elencare solo alcuni dei “nodi epocali” che i grandi del mondo si trovano ad affrontare e che non possono glissare a lungo.

Partiamo da quelli visibili e non coperti da tatticismi di alcune delle grandi potenze mondiali: clima ed inquinamento, energia, impoverimento esponenziale di alcune aree del globo, rotte migratorie, corsa decisa al riarmo e conseguente ritorno alla logiche dei “blocchi” in versione rivista e corretta.

Cina: il gioco delle carte nascoste

Ma quello che è utile ed interessante da capire è il gioco delle carte coperte. Partiamo dalla Cina, che dietro l’appariscente e palese luccichio mediatico della “via della seta”, nasconde tanti altri disegni: l’acquisto continuo di terreni coltivabili in tutto il mondo (Africa in particolare); il controllo delle vie di approvvigionamento idrico; il rastrellamento sul mercato di enormi quantità di gas e petrolio, di conseguenza il controllo di pipeline energetiche cinocentriche; la creazione, insieme alla Russia, di un Gotha internazionale alternativo a quello occidentale ed atlantico (con dentro in primis i Paesi chiamati BRICS).

Le mani più libere altrove della Russia

E ciò in contemporanea con i movimenti molto profondi della Russia, impegnata ad incartare le potenze occidentali sul fronte ucraino (con il disegno di far diventare questo conflitto quasi una guerra di posizione), per aver mani più libere altrove: consolidamento della presenza economico politica in Africa; recupero del vecchio disegno che, ritenendo la Russia un continente anfibio, postula un imperialismo ad Oriente; non facile definizione di un nuovo ordine monetario (insieme alla Cina ed altri) che si smarchi dal primato della finanza statunitense. E potremmo continuare.

La frontiera del futuro. L’Italia deve esserci

L’ultima riflessione si concentra su temi che riguardano tutti i grandi attori della scena mondiale e che potremmo definire la “frontiera del futuro”, neanche remoto: il primo esempio concerne il tema dell’intelligenza artificiale, i cui sviluppi non riguardano solo il lavoro umano, ma soprattutto la sua libertà; il secondo la ricerca concorrenziale dei minerali per le tecnologie digitali; il terzo ed ultimo riguarda la competizione nello spazio per il primato satellitare nell’ambito della strategia militare, dell’ eccellenza meteorologica e della leadership nelle telecomunicazioni.

Il nostro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, pur nel bel mezzo di incombenti problemi “interni”, fa indubbiamente bene a portare all’attenzione dei consessi internazionali temi come quello dell’intelligenza artificiale. Ci viene da dire: il giardino della politica è ormai oltre la siepe.

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