COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

L’Associazione Fiorentina Amici di Israele rileva che, pur nella sua imponenza numerica, la manifestazione per la pace di ieri, convocata da Padre Bernardo, non è riuscita ad andata oltre a un generico appello alla pace in Medioriente.

Indubbiamente – afferma Kishore Bombaci Presidente dell’Associazione – il tema della pace è un tema fondamentale oltre a essere un anelito che ogni persona di buona volontà deve condividere. Ma dobbiamo ricordare che senza verità e giustizia, non c’è vera pace.

In altre parole – si domanda Bombaci – senza una netta individuazione degli aggrediti e degli aggressori, senza una chiara posizione contro Hamas, senza il riconoscimento chiaro ed esplicito della legittimità dell’esistenza dello Stato di Israele, che tipo di pace potremo mai costruire?

Su questi aspetti, la manifestazione di ieri, fin dalla sua convocazione, ha mostrato troppa incertezza, ed è per questo che l’Associazione Fiorentina Amici di Israele ha deciso convintamente di non partecipare.

Crediamo che si possa e si debba fare di più.

Crediamo – prosegue Bombaci – che la costruzione di un processo di pace che sia realmente duraturo e risolutivo sia per gli israeliani sia per i palestinesi, passi necessariamente da questo punto e per questo ci aspettiamo che alle belle parole che si sono sentite ieri, seguano dei fatti concreti e coerenti, ciascuno secondo i suoi ruoli e ciascuno secondo le sue responsabilità.

Per questo, vista anche il livello di alcune personalità che ieri hanno sfilato da Ponte alle Grazie a San Miniato, auspichiamo che l’interlocuzione fra i diversi soggetti possa tradursi in un impegno concreto che sia equo e richiami ciascuno alle proprie responsabilità, anche culturali.

Gettare ponti verso l’altro, passa per una reciproca legittimazione che oggi, purtroppo, non è così chiara quando si parla di Israele che ancora oggi molti contestano nel suo diritto all’esistenza e alla sicurezza.

Senza tutto questo, l’appello alla pace, rischia di tradursi in un inaccettabile invito all’equidistanza che rende impossibile prendere una posizione netta sui fatti, sulla storia e sulle responsabilità.

Senza tutto questo, tutto diventa un indistinto magma dai tratti ambigui.

Crediamo – conclude Bombaci – che, oggi più che mai, sia ancor più importante evitare una forma di terzietà che, dopo il 7 Ottobre, non aiuta in alcun modo, né israeliani né palestinesi, né tantomeno il processo di pace in Medioriente.

Kishore Bombaci

Presidente Associazione Fiorentina Amici di Israele

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