Le elezioni di domenica scorsa consegnano una nuova vittoria al centrodestra.
Fugatti e la vittoria del centro destra
In Trentino si votava per il presidente della Provincia Autonoma di Trento ed è stato confermato il Presidente uscente Maurizio Fugatti in quota Lega, che evidentemente non ha risentito della questione abbattimento dell’ora Jj4 che qualche mese fa infiammò il dibattito cittadino e nazionale.
Fugatti peraltro ha superato il 50% delle preferenze lasciando al competitor di centrosinistra circa circa un 37%.
Chi è Maurizio Fugatti
Leghista doc sin dai tempi della Lega di Bossi, Fugatti – di professione commercialista – è stato 3 volte parlamentare e anche sottosegretario alla salute nel Governo Conte I e primo presidente di centrodestra a divenire presidente della Provincia Autonoma di Trento nel 2018. Insomma non proprio un novello della politica, ma una personalità di lunga militanza di partito e presenza istituzionale. Esperienza che evidentemente ha pagato.
Anche a Monza stesso copione
Stesso esito favorevole al centrodestra, a Monza, dove si votava per le elezioni suppletive relative al seggio che fu di Silvio Berlusconi.
Si contendevano la posta in palio Adriano Galliani sostenuto dal centrodestra e Marco Cappato del centrosinistra.
L’astensionismo e la scelta del candidato penalizzano la sinistra
Galliani ha vinto con il 52% e Cappato è finito al 38%. Una sconfitta attesa, in un collegio blindato e che comunque colpisce. Sia per il dato dell’affluenza mai così basso (inferiore al 20% degli aventi diritto), che tuttavia colpisce stavolta molto di più il centrosinistra rispetto al centrodestra. Sia per la scelta del candidato di centro sinistra che ha fino all’ultimo creato fibrillazioni nella coalizione. I due dati, dal punto di vista del centro sinistra si sono saldati in una trappola mortale. Un candidato come Cappato, tematicamente molto caratterizzato soprattutto su alcuni temi, ha infatti probabilmente spinto molti elettori di centrosinistra – quelli più moderati – a rimanere a casa, consegnando la vittoria al candidato di FI.
Dedicato a Berlusconi
Dunque Galliani torna in Parlamento dove già aveva seduto nella scorsa legislatura come senatore. Il vincitore ha immediatamente dedicato la vittoria all’amico di sempre Silvio Berlusconi di cui dunque porta simbolicamente da oggi la pesante eredità parlamentare.
Il centrodestra si rafforza
Un netto successo dunque che testimonia come le presunte tensioni all’interno della maggioranza siano mere illazioni che non scalfiscono una coalizione che sul territorio si sa presentare unita, trovare punti di sintesi e puntare sul buongoverno.
Ennesima sconfitta di Elly Schlein
Dall’altro lato, l’ennesima sconfitta del centro-sinistra e del PD targato Elly Schlein restituiscono l’immagine di una coalizione che, seppur con varie formule, risulta poco credibile e poco appetibile dal punto di vista elettorale. Segno che non è il quadro delle alleanze che da solo può fare la differenza, senza un progetto serio e convincente.
Foggia non basta
Da quanto la Schlein ha preso in mano le redini dei democratici, questi hanno inanellato una serie di sconfitte clamorose e poche, sporadiche vittorie più dovute alla credibilità personale del candidato che non alla coalizione che lo sosteneva. Esattamente come è accaduto, in quest’ultima tornata, a Foggia dove il candidato di centrosinistra si è imposto a guida del c.d. campo largo (comprendente il Movimento 5 Stelle e frange di sinistra radicale) che renderanno il cammino del governo della città certamente non semplice.
La svolta a sinistra del PD non paga
Una sinistra, dunque, che oltre gli slogan e l’ideologia non riesce ad andare. Incapace formulare un progetto di governo cittadino convincente, o presentare un candidato realmente competitivo come a Monza, anche stavolta si deve rassegnare all’ennesima sconfitta. La linea di spostamento a sinistra in un abbraccio mortale con la CGIL e il Movimento 5 Stelle non sta pagando assolutamente. Serve solo a illudersi di recuperare un’identità perduta, ma non riesce a scaldare il cuore degli elettori (tutt’al più quello dei militanti alle Feste dell’Unità). Insomma, una debacle totale.
E intanto si avvicinano le europee
E questo preoccupa non poco i dirigenti del centrosinistra anche in vista delle elezioni europee e del contemporaneo turno amministrativo che vedrà andare al voto diverse città importanti.