Dal libro “là dove volano le farfalle”
Di Sabrina Sanseverino
Mirtilla era una ragazza strana o forse era solo diversa dalle altre persone, era una di quelle persone che non parlava, che provava a stare accanto a tutti ma non a sé stessa, che aiutava tutti ma non si permetteva di chiedere aiuto e nessuno ha mai capito il perché, dentro di lei c’era di tutto: la rabbia, l’odio, l’amore, la tristezza, il sollievo, i pensieri, le parole, le melodie, il mare, l’oceano, il cielo di primavera, la poesia, la felicità, aveva di tutto ma nessuno riusciva a vederlo, era un vulcano, aveva di tutto dentro, aveva l’universo ma nessuno lo sapeva.
“Non cambiare mai
Conserva l’ ingenuità, le insicurezze, la timidezza e la fiducia nei sogni. Sono le parti migliori di te. Non smettere di rincorrere la felicità, nemmeno quando tutto ti sembrerà inutile, nemmeno quando saranno mesi, anni che non la trovi da nessuna parte. Credi nell’ amore, anche se ti avranno deluso, calpestato, usato, tradito… Ama la pioggia, le nuvole e il sole sempre allo stesso modo e non smettere di commuoversi. Imbarazzata, arrossisci, continua a cantare a squarciagola le canzoni che ami, continua a sottolineare le frasi più significative nei tuoi libri. Mi piace pensare che se ti incontrerò quando ormai i capelli bianchi avranno sostituito tutto il colore, tu sarai ancora così: dolce, vera, sensibile, immersa in ogni cosa che fai e dici.
Mi piace pensare che il mondo non ti rovinerà, che il dolore non ti rovinerà
Mi piace pensarti un po’ più saggia, ma sempre sconsiderata. Non cambiare mai, nemmeno quando ti diranno che è assurdo essere come te, che ti troverai male, che ti divoreranno. Non ascoltarli. Fai la differenza, resta così come sei!”
Le giornate erano intense e non mi davano modo di pensare ad altro. Mirtilla aveva deciso che l’avrei aiutata per la sua stanza profumata, e al mattino subito dopo la colazione andavamo in cerca degli ultimi frutti della terra che Settembre ci donava, passeggiando tra boschi e colline mi veniva in mente la colonna sonora di Nicola Piovani “La vita à bella” provate ad ascoltarla e sentire le emozioni!
La melodia mi suonava nella mente e mi dava una certa leggerezza mentre camminavo accanto a Mirtilla nella campagna. Immaginate la fragranza di un fresco mazzo di lilla, dell’ erba appena tagliata, della biancheria fresca di bucato che suscita istintivamente piacevoli sensazioni. C’è nel nostro olfatto qualcosa di mirabilmente evocativo.
Tra i cinque sensi, esso è il più adatto a risvegliare ricordi sepolti nel passato
Ricordate l’ ultima volta che avete colto un vago sentore nell’ aria, un odore di polvere di gesso, magari, o di una particolare cera di mobili, che di colpo vi ha riportato alla mente una scena della vostra infanzia? Un gradevole profumo può mettervi subito di buonumore. Il senso di pace che proviamo mentre stiamo seduti in un giardino o un parco non proviene solo dalla piacevole vista degli alberi, del verde, ma anche dai profumi naturali che ci vengano incontro: di fiori, di aghi di pino, di terra umida. Sono sempre stata affascinata dalle cose belle e il mio amore per i fiori è la conseguenza naturale di questa attrazione.
“È dentro al mio fiore che mi sono nascosta, così che tu, quando quel fiore appassirà dal vaso, senza saperlo, possa sentire per me quasi una Solitudine.”
Emily Dickinson
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