Caro Landini, il Novecento è finito da un pezzo
Verso lo sciopero generale, parola della CGIL
In questi ultimi giorni il barricadiero Landini, segretario nazionale CGIL, con lo scudiero Bombardieri (UIL), sta pompando a dismisura lo sciopero generale del prossimo 29 Novembre.
Come direbbero i latini, trattasi di una sciopero “totus politicus”, che nel secolo scorso si sarebbe definito di “fiancheggiamento” all’opposizione della Schlein e soci. E verrebbe da chiedersi, utilizzando un linguaggio attuale, se Landini è follower della segretaria del PD o viceversa.
Il bersaglio della coppia sopra citata è il governo e la sua finanziaria, irredimibile
Chi non è della partita, in questo caso la CISL, viene addirittura aggredito verbalmente ed accusato di pericolosa connivenza. Al riguardo Landini non le manda a dir dietro, accusando il sindacato guidato da Sbarra (che per inciso ha più di 4 milioni di iscritti) di “essere d’accordo con il governo”, contestando che il compito di un sindacato non sia quello di dire al governo come sei bravo e bello.
La CISL non accetta egemonie
A stretto giro di posta Sbarra, proprio da Firenze, ha replicato a Landini, sottolineando che la CISL non accetta egemonie da parte di nessuno, che non ha governi amici né nemici, che sa ragionare con la propria testa.
E poi la bordata più dura: “A Maurizio Landini, che nella conferenza stampa si è permesso di offendere la Cisl, consigliamo vivamente di rivestire i panni del sindacalista e di smetterla di fare da traino a un’opposizione politica che non ha davvero bisogno di collateralismi”.
Le affermazioni del segretario Cgil sono ulteriore prova di un’impostazione vetusta e iper-ideologica che non fa bene al pluralismo e alla democrazia di questo Paese. Il Novecento è finito da un pezzo. È tempo che qualcuno se ne renda conto.
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