Povero vecchio Joe hanno dato retta a Clooney
È ufficiale. I repubblicani hanno conquistato anche la camera, dopo il senato. Quindi controllano il Congresso.
Alla fine dei conti, credo che più di uno se lo stia chiedendo nel Partito Democratico statunitense, se per prendere una batosta del genere valesse veramente la pena chiedere a Biden di fare un passo indietro.
Una richiesta scomoda non soltanto per il riflesso umano dell’umiliazione inflitta al presidente uscente, ma che spezzava i rapporti tra il Partito Democratico Americano e tutto un mondo legato all’America tradizionale che Biden tutelava. Magari male. Ha sicuramente era un garante migliore della Harris.
Era debole ma non per forza spacciato
Probabilmente avrebbe perso comunque.
Sulla politica estera l’amministrazione Biden era indifendibile. Però c’è anche da dire una cosa;sul fronte interno qualcosina la poteva rivendicare.
L’America ha dei problemi economici ma l’economia non è così malmessa.
Biden sarebbe stato comunque chiedere di confermare un presidente che aveva vinto anche le elezioni di medio termine.
Un risultato non scontato. Anzi.
Ma soprattutto Biden in un paese diviso era meno indigesto a tanti di quelli che Kamala non l’anno digerita.
Baden è un cattolico. Molto spesso influenzato dalle politiche woke, della cancel culture, da rocambolesche architetture sociali fluide, però né aveva sempre rappresentato comunque un freno.
Biden non scaldava i cuori, però non allontanava gli indecisi. Kamala infiammava la base. Ma contare solo sui voti già acquisiti è una scelta a ribasso.
A tutta una parte del Partito Democratico che voleva investire su scelte più radicali Joe Biden non andava più bene.
Si è dato retta a George Clooney,
Che con un editoriale sul Washington Post ha avuto la bella idea di promuovere la vice di Biden. Tutte le debolezze in un solo momento.
Kamala era impopolare come vicepresidente. Scontava a quel punto un discorso di continuità per gli scontenti ed inoltre doveva convincere tutto un mondo che aveva votato alle primarie un candidato,che quel candidato non sarebbe stato sulla scheda elettorale e lei ne era la legittima in linea di successione pur non avendo i voti.
Ovviamente il tutto con il rischio di scontentare chi voleva discontinuità.
I democratici non guardano la storia
Sarà che si sono innamorati della cancel culture e quindi debbono riadattare e modificare la storia a loro vantaggio.
Un candidato troppo ideologico non paga. I repubblicani avevano avuto Barry Goldwater che scrisse La coscienza del conservatore.Una pietra miliare dal punto di vista ideologico ed i democratici Mondale. Tutti ideologici. Tutto tragicamente ampiamente sconfitti.
La storia avrebbe dovuto anche insegnare che l’unica volta che furono ignorati gli esiti delle primarie ed i maggiorenti del partito investirono un candidato diverso, precisamente nel 1912 ,quando il partito repubblicano negò l’investitura a Theodore Roosevelt vincitore delle primarie, si trattò di un vero e proprio bagno di sangue alle elezioni proprio per i repubblicani.
Il Partito Democratico se ne è andato dietro a Clooney Beyoncé, Penelope Cruz liquidando il presidente in carica
Il presidente che comunque ha lo stile di invitare quel Trump che non aveva riconosciuto la sua vittoria alla Casa Bianca.
Anche perché ora sono ridicoli chiedere riguardo la realtà verso un partito che lo ha umiliato nella parte finale della sua vita.
La debolezza di Kamala era molto più profonda perché legata a dover convincere tutte quelle fasce di elettori legate ai valori dell’America tradizionale in più.
Se si doveva giocare a perdere perché non concedere al presidente di ricandidarsi?
Sarebbe stata comunque una sconfitta onorevole.
Sicuramente meno cromatica di questa. Bisogna tornare allontano 1988 con George Bush senior, contro Mike Dukakis, per arrivare a una sconfitta tanto amara in termini di grandi elettori per i democratici.
Senza contare i milioni di voti persi sul voto popolare.
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