Renzi è arrivata l’ora della scelta
Renzi può pure arrabbiarsi, gridare contro le sorelle Meloni , insultare improperi contro il Presidente del Senato, sbraitare sulla illiberalita’ della norma introdotta nel nostro ordinamento” dalle sorelle Meloni”, invocare l’invidia per il successo altrui.
Sta di fatto che la norma che introduce le restrizioni sulle riscossioni di qualsiasi tipo di un parlamentare italiano da parte di uno Stato estero fanno parte senza dubbio del normale, ordinario, buon senso
Un parlamentare italiano che collabora profittevolmente con un Governo straniero deve decidere. O continuare con il suo mandato al Senato o alla Camera oppure proseguire con le consulenze esterne.
E quindi rassegnare le dimissioni da parlamentare
Matteo Renzi non ci sta a scegliere. Da buon “asso pigliatutto” vuole rimanere qui e la’. Vuole lo stipendio da parlamentare e allo stesso tempo continuare a essere foraggiato dalle sue “ultrapagate” consulenze esterne. E in tutto questo non c’entrano niente le gelosie e le invidie della maggioranza, gli screzi del capo del Governo nei confronti di un oppositore, il rancore verso il piccolo partito di cui è leader.
Un alto rappresentante dello Stato italiano non può permettersi di essere al servizio anche di uno stato straniero
Questa è la sola e unica verità. Non è quindi una legge ad personam anti-Renzi, non è contemplato nessun accanimento verso il boy scout di Rignano approdato in Arabia Saudita. È una chiara e semplice norma che ha alla base il preciso fondamento nella lealtà verso lo Stato che rappresenta e nel dovere verso l’Italia.
Tutti i parlamentari hanno accesso ad atti e fatti sensibili, talvolta di fondamentale importanza per la Nazione e non di dominio pubblico
Non sarà certo il caso di Renzi. Ma pensiamo ad un generico senatore Rossi che, pagato da uno qualsiasi stato straniero, passa dossiers e documenti e per questo riceve una introito in denaro. Apparentemente trattasi di semplici consulenze remunerate. E se così non fosse?
E’ bene ricordare che la remunerazione dei parlamentari fu istituita per renderli autonomi e indipendenti finanziariamente.
Questo al fine di metterli in grado di sostenere e lavorare per il bene comune senza interferenze esterne.
Un parlamentare pagato da uno stato estero potrebbe anche essere costretto, o comunque non capace, di portare avanti gli interessi italiani, specie se in contrasto con il paese finanziatore
La norma introdotta, con buona pace di Renzi non è quindi una norma illiberale. È semplicemente una norma che tutela lo Stato italiano e tutti noi cittadini.
Se uno prende centinaia di migliaia di euro, non è scontato che sia in grado di valutare il bene comune specie se è in contrasto con chi lo finanzia.
Renzi, stai sereno, e decidi quindi da che parte stare.
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