Uno, nessuno e poco più di centomila
Da rottamatore “enfant prodige” della politica a sanguisuga attaccata al palazzo si fa presto.
E la figura di Matteo Renzi, in poco più di un decennio, è passata per così dire dalle stelle alle stalle
Le stelle erano teoriche, affascinanti e mirabolanti. Le stalle di questi ultimi tempi in cui è finito il “profeta di Rignano” puzzano di tutto ciò che in teoria avrebbe dovuto distruggere.
Buffo, se non a tratti ridicolo, il fatto che la prosopopea di questo personaggio non sia scesa di un millimetro.
Con la stessa sicurezza di chi era convinto di parlare inglese alla pari di un docente dell’università di Cambridge, oggi Metteo continua a ritenersi un principe machiavelico venuto dal cielo a salvare l’Italia con il suo due percento che disperatamente e molto faticosamente prova a incrementare
La sostanza è che il centro in Italia non esiste e forse non è mai esistito se non per qualche decennio al fine di proteggere lo stivale italico dalla minaccia comunista. Laddove non esiste una vera destra e una vera sinistra accade che il grigio prenda il sopravvento e poco importa se la tonalità tende leggermente al rosso o al nero.
Così le illusioni di un glorioso ritorno alla balena bianca di un tempo naufragano nei risultati delle ultime tornate elettorali
Resta Renzi, appunto. Uno, nessuno e con il rischio in prospettiva di ottenere poco più di centomila voti.
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