TORINO: DAVANTI ALL’ANTISEMITISMO, SI PARLA DI ISLAMOFOBIA
Dal 7 Ottobre 2023 a Torino è tornato alla luce del sole il mai sopito antisemitismo di sinistra, sdoganato, sopportato e supportato più volte anche a livello istituzionale.
Basti pensare quanto accade settimanalmente all’Università, dove vengono negati spazi agli studenti ebraici ed al mondo associativo e politico studentesco quando si vorrebbero organizzare eventi riguardanti l’antisionismo, cioè il moderno antisemitismo, mentre i collettivi e le emanazioni dei centri sociali vengono lasciati liberi di occupare, impedire lo studio e manifestare all’interno delle sedi e dei campus della città
Oppure, basti pensare al progetto di legittimazione sociale e politica in atto verso il centro sociale Askatasuna, vero centro nevralgico dell’antisemitismo locale e sede da cui partono le manifestazioni più violente che mettono a ferro e fuoco le vie cittadine.
In un contesto come questo, che riporta alla mente anni bui di un secolo fa, l’amministrazione di centrosinistra del Capoluogo riesce a fare un ulteriore passo sulla strada di un mondo al contrario, aprendo uno sportello contro l’islamofobia e distogliendo ancora una volta lo sguardo da quanto le accade intorno nel mondo reale.
Uno sportello nato con l’intento di “promuovere la tolleranza ed il rispetto tra le comunità religiose”, come se la comunità islamica fosse oggetto di provocazioni e prevaricazioni che, invece, vengono perpetrate nei confronti degli ebrei
Uno sportello, secondo i promotori, nel quale si raccoglieranno segnalazioni perché “sopratutto le donne sono oggetto di discriminazione islamofobica”: forse, gli stessi organizzatori, distrattamente impegnati in una caccia ai fantasmi di discriminazioni occidentali nei confronti delle donne islamiche, non si accorgono che è l’islam stesso, non solo quello radicale, a discriminare le proprie donne, assoggettandole ad un ruolo secondario nella società, con meno diritti.
Secondo l’Assessore Carlotta Salerno, si tratta di un progetto “che allontana la paura e aiuta a capire che l’avvicinamento sia la strada migliore”: un percorso di integrazione a senso unico, con la comunità islamica che potrà godere di un trattamento privilegiato e che non porterà i suoi componenti ad aprirsi alla nostra cultura per integrarsi, ma darà per scontato la nostra integrazione alla loro
Un progetto, insomma, che ancora una volta dimostra come la sinistra contemporanea, sessantottina e terzomondista nell’atteggiamento, viva in un mondo parallelo distante dalla realtà e dai problemi concreti. E come, in fondo, l’antisemitismo faccia ancora profondamente parte del suo DNA.
Leggi anche:
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT