8 – Single Malt o Blended?

Single Malt

Single Malt. Non solo una definizione. Quasi un mantra. Single Malt: buono. Blended: dozzinale. Ma è veramente così? Innanzi tutto cominciamo a capire cosa sia veramente un Single Malt e cosa sia un blended. Per molti sono solo parole, ma la distinzione è ben netta.

Il Single Malt è un whisky di puro malto prodotto, distillato in un’unica distilleria. Badate bene: non distillato in un unico anno o invecchiato in un’unica botte. Lì scendiamo in altre sottocategorie. La discriminante fondamentale è che sia prodotto nello stesso stabilimento.

Un Single Malt infatti prevede la miscelazione di vari malti invecchiati in botti diversi e anche per periodi diversi. Se la bottiglia che noi compriamo indica Single Malt di 10 anni, siamo sicuri di alcune cose: che è distillato nella distilleria indicata e che il whisky più giovane contenuto nella bottiglia ha 10 anni di affinamento in botte. Ci possono essere al suo interno anche distillati più vecchi, senza limite di età ma, per disciplinare, in etichetta va riportato solo l’invecchiamento del malto più giovane.

Come dicevo prima, ci possono essere anche sottocategorie più restrittive come il Single Barrel o Single Cask. Questi sono prodotti derivanti da una sola botte. Proprio per l’unicità tipica che passa tra una botte e l’altra, ogni lotto di bottiglie è ben diverso dagli altri, anche se l’invecchiamento è lo stesso e la tipologia di botte anche. Proprio per questo motivo, in etichetta viene ben evidenziato il numero della botte e il numero di bottiglie che sono state prodotte. Non sto nemmeno a dire che i prezzi di queste bottiglie sono ben più altri di quelle di produzione tradizionale.

Blended

Un po’ di nomi comuni: Johnnie Walker, Chivas Regal, Ballantines.

Cosa hanno in comune queste tre marche? Non distillano, ma assemblano: fanno blended. Il blended altro non è che la miscelazione di vari malti comprati nelle più svariate distillerie. Purtroppo, a causa di un disciplinare fin troppo permissivo, la categoria blended si è progressivamente rovinata con le sue mani. Infatti nei blended di basso livello, troviamo un po’ di tutto: malti sotto i tre anni di invecchiamento e whisky di cereali. Questo ha contribuito ad un prezzo sicuramente abbordabile e ad un gusto più semplice però ha mortificato la categoria. Anche se comunque il 90% dei whisky comunemente bevuti sono dei blended.

Ci sono ovviamente anche delle realtà più ricercate, con criteri di selezione dei malti assolutamente severi e quindi, su livelli alti, un blended non avrà nulla (o quasi) da invidiare a un SM.

La sottocategoria dei blended è quella dei vatted: il vatted è sempre una miscelazione, ma solo di vari single malt. Non ci sono whisky di cereali o grain whisky.

Questa settimana assaggiamo: Nikka Taketsuru 21 Pure Malt

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