117 gli eventi climatici estremi che hanno flagellato l’Italia con tempeste di grandine, nubifragi, trombe d’aria, fulmini, pioggia violenta e forte vento. 117 soltanto dall’inizio dell’estate. É Coldiretti a renderlo noto in una analisi condotta sulla base dei dati provenienti dalla banca dati europea ESWD sugli eventi estremi.
“Il maltempo ha colpito a macchia di leopardo anche la Toscana. – fa sapere Coldiretti Toscana – Dopo il mese di giugno, uno dei più secchi della storia, sono arrivate le piogge di questi ultimi giorni che hanno provocato gravi danni all’agricoltura in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni di cereali, verdura e frutta prossime alla raccolta. Tra le zone maggiormente colpite in questi ultimi giorni si segnalano quelle della Lunigiana e della Garfagnana, la provincia di Pisa e quella di Livorno.“.
É in atto una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di episodi climatici violenti, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo unito a sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi. Il costo stimato dei danni è stato calcolato in oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni a strutture e infrastrutture nelle campagne.
La nuova ondata di maltempo ha provocato allagamenti e danneggiato mais e cereali in campo, aggravando il conto dei danni in campagne particolarmente provate sin dall’inizio dell’anno. Il 2019 si è aperto infatti con mesi particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato ed un mese di giugno tra i più caldi di sempre.
“Dinanzi al ripetersi di eventi estremi ed imprevedibili – commenta il Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi – diventa inderogabile e non più rimandabile la manutenzione quotidiana del nostro territorio. I danni all’agricoltura sono ormai diventati una consuetudine ed in alcuni casi il bilancio delle aziende agricole propende più per le perdite che per il raccolto. Anche nei prossimi giorni – prosegue Filippi – la situazione in alcune zone della regione sembra non andare a migliorare: cresce la consapevolezza che, con i cambiamenti climatici in atto, per le nostre aziende agricole sarà sempre meno facile svolgere il proprio lavoro quotidiano.”.