Dopo molti giorni di insistenze, AdHocNews è finalmente riuscito ad avere l’esclusiva intervista con la poltrona di Matteo Renzi. Non tutte le poltrone hanno un nome, ma lei sì. Le colleghe di partito al Senato ormai la chiamano tutte Elisabetta, perché solo la Regina di Inghilterra ha avuto una longevità maggiore.
D: Buongiorno, ci parli un po’ del suo occupante.
R: Buongiorno a lei. Guardi: Matteo è una persona brillante, piacevole e con una parlantina che ti stende, tant’è che ormai se mi mettono su eBay potrebbero tranquillamente spacciarmi per chaise longue, però…
D: Però?
R: Onestamente io sarei voluta andare in pensione. Sono obiettivamente stanca, sformata, si è anche imbozzito. Si figuri che sono 20 anni che me lo porto in giro, o meglio lui che mi minaccia di lasciarmi ma poi mi sposta soltanto. Da quando è entrato nel PPI. Non ha mai mollato un secondo. Anche se di promesse me ne aveva fatte.
D: Che tipo di promesse?
R: Mi verrebbe subito da rispondere: da marinaio, ma ti dirò la sedia del bagnino è più affidabile, anche se lui si pone sempre come un salvatore! Mai mantenute. Si ricorda il famoso referendum per l’abolizione del Senato? Disse: “se perdo il referendum mi dimetto dalla politica!”
D: Me lo ricordo chiaramente.
R: Ebbene ero già pronta per finire in una fondazione, un CDA: robe che se si riuniscono il giorno dello stipendio è tanto.
D: E invece…
R: E invece, non solo non si è dimesso, ma si è pure candidato a senatore. Lui che aveva fatto di tutto per levare i senatori. Così come la sua degna amichetta.
D: Parla della Boschi?
R: Sì, anche lei aveva detto che smetteva. E poi..
D: E poi?
R: No, meglio che non dica niente. Mi creda. Se solo il mio schienale potesse parlare…
D: Però adesso dovrebbe essere più tranquilla, farsi le meritate vacanze. C’è Zingaretti.
R: Mi perdoni, ma lei è un illuso. Sa quant’è che mi punta, nemmeno un cane da ferma… A questo giro avevo già la fodera pronta per diventare una bella sedia a sdraio, andare in Versilia e stare un po’ tranquilla. Invece in Versilia ci va solo Agnese. Matteo mica ha capito che non è più il segretario del partito. Vuole comandare sempre lui. Adesso poi che si è aperta una crisi di governo, è anche pronto a allearsi con Di Maio. L’altra sera sembrava di stare a un’aperi-crisi, altro che Papeete. Lo chieda alla poltrona di Zingaretti, me lo ha confessato ieri dal tappezziere. Questa storia di Zingaretti proprio non l’ha digerita. La sta somatizzando. E io sto male perché quando somatizza… perde aria.
D: Insomma ha un po’ paura della solitudine?
R: Paura? Lui ha terrore. Lui deve sempre essere nel mezzo. Le mie colleghe del Senato lo possono confermare!
D: Come vive l’antagonismo del suo omonimo Salvini?
R: Secondo lei? Malissimo. Io invece da dio perché ogni volta che sente dire Matteo si alza, e almeno per due minuti piglio fiato. Ah ma poi si accascia e pago con gli interessi, altro che 80 euro. Salvini è tutti i giorni sul giornale. Foto, interviste. E poi stia tranquillo: se dovessimo andare a elezioni anticipate, il mio Matteo tornerebbe alla carica con la storia del fascismo e dell’antifascismo. Dupalle…
D: Se non ce la facesse a vincere le prossime elezioni, andrebbe finalmente a riposare, o sarebbe pronta a accogliere un volto (o quello che è) nuovo come Toti?
R: Io sono fedele a Matteo, non potrei mai andare da un’altra parte. Mica sono quella zoccoletta della poltrona di Di Maio. Poi se lo tradissi, sa come somatizzerebbe? Via, mi faccia vivere tranquilla la mia vecchiaia tra un po’ mi impianta anche le ruote, perché di questo passo ci invecchia sereno qui…
Grazie alla collaborazione dell’amico Nicola Santini