La marcia avvenne il 18 gennaio 1981, in seguito ad un episodio di teppismo, ovvero il pestaggio di due reclute della scuola in un bar della città a causa del quale i due militari furono ricoverati. I vertici della SMiPar, la Scuola Militare di Paracadutismo della Folgore tennero la notizia riservata, ma tra gli ufficiali di complemento, circolò la voce che ad uno dei due allievi fu necessaria l’amputazione dei testicoli. Tremarono i palazzi di Pisa, ma anche quelli romani che gridarono al golpe.
A seguito di tale evento, tre ufficiali di complemento, organizzarono una “spedizione punitiva”, che nelle loro intenzioni doveva essere mirata ed eseguita da pochi elementi di truppa scelti tra i graduati istruttori.
La voce si sparse e, verso sera, all’ora della libera uscita, all’appuntamento fissato a Porta a Lucca si ritrovarono tra i duecento e i quattrocento militari, tutti in borghese. Quest’ultima cifra è quella riportata dai giornali dell’epoca, poi citati nelle interrogazioni parlamentari che seguirono.
L’unico degli ufficiali organizzatori, presente all’appuntamento, realizzò immediatamente che visto il numero dei presenti, era difficile mantenere il controllo della situazione se fosse stato messo in atto il proposito originale e quindi, decise per una sfilata lungo la via centrale di Pisa. Il gruppo si inquadrò spontaneamente in ranghi ordinati ed iniziò la marcia in direzione della stazione ferroviaria.
Una volta in marcia, i parà iniziarono a “cadenzare il passo” e ad intonare i canti della Brigata oltre all’urlo di reparto. Giunti nei pressi del ponte sull’Arno, un gruppo di giovani pisani, alcuni a bordo di ciclomotori, altri a piedi, iniziarono ad inveire verso il reparto mantenendosi, inizialmente, a debita distanza dalla formazione, finché un ragazzo su una Vespa, seguito da pochi altri ciclomotori, caricò lo schieramento con il suo ciclomotore impennato. Le prime file dello schieramento si lanciarono verso i motociclisti facendoli cadere. Uno dei contusi fu trasportato al pronto soccorso per le ferite procuratesi con la caduta. Diversi ciclomotori finirono nell’ Arno. La fuga improvvisa degli altri ragazzi, scatenò una sorta di caccia all’uomo lungo i vicoli laterali della città, senza conseguenze mediche.
Accorsero sul posto le prime unità della Polizia di Stato e dei Carabinieri ed un funzionario di Polizia intimò con un megafono al corteo di fermarsi e rientrare in caserma. I Parà diedero ben poca importanza all’avvertimento, continuando l’avanzata e costringendo le volanti della Polizia che si erano portate davanti al corteo, ad arretrare in retromarcia, operazione resa difficoltosa dalla presenza in strada di molta gente incuriosita. In breve giunsero ulteriori rinforzi sia di PS in tenuta antisommossa, che di Carabinieri.
Il funzionario di Polizia, minacciò una carica per disperdere i militari, ma i Parà mimarono una “controcarica” che dissuase la Polizia da mettere in atto il proposito, preferendo contenere la manifestazione che si avviava alla volta della stazione di Pisa con sufficiente ordine.
Raggiunta la meta dei manifestanti, la situazione venne ulteriormente normalizzata da un fotografo locale conosciuto nell’ambiente dei militari che si rivolse ai paracadutisti e li invitò amichevolmente a tornare in caserma. Lo schieramento ordinatamente rientrò in caserma cantando.
Tutta la truppa fu immediatamente consegnata in caserma a tempo indeterminato. L’indomani ebbero luogo le reazioni, rimbalzate dalla stampa a livello nazionale e approdate in Parlamento, dove vennero presentate interrogazioni al Ministro della Difesa nel 1981.
Alcuni organi di stampa parlarono di marcia fascista su Pisa. La giunta comunale della città discusse nel 1981una mozione per proporre il trasferimento della SMiPar in altra località, incontrando il dissenso degli esercenti cittadini contrari al provvedimento, di fronte alla prospettiva di perdere le entrate derivanti dalla presenza dei giovani in città. Vennero fatte pressioni sui politici locali e la mozione venne ritirata.
Due giorni dopo l’episodio, i vertici militari inviarono in ispezione alla SMiPar, il Generale di Corpo d’Armata Alvaro Rubeo, Ispettore delle Armi di Fanteria e Cavalleria, che fece una dura reprimenda a tutti i reparti, schierati in adunata generale, sul Piazzale El Alamein.
Alla fine del rimprovero, però, alcuni testimoni riportano che il Generale, inaspettatamente, concluse dichiarando che se avesse avuto ancora vent’anni, alla marcia avrebbe partecipato anche lui. Seguirono grida di acclamazione e l’alto ufficiale fu irritualmente portato in trionfo sostenuto a braccia.
Le indagini della procura militare non portarono a condanne nel 1981, mentre l’inchiesta interna portò all’adozione di una punizione di tre mesi per uno dei graduati istruttori di leva, e la mancata accettazione della domanda di permanenza in servizio effettivo dell’unico ufficiale presente alla marcia.
Era il 1981 e la Folgore fece davvero tremare i palazzi di Pisa e quelli romani.
TRATTO DA:
http://www.secolo-trentino.com/58167/societa/58167/amp/.html#
Terzo 72 FOLGORE sempre
folgore DELINQUENTI.
perche non scrivono dell 1968 che noi fummo consegnati 3 giorni dentro l hotel Gamerra perche successero le stesse cose non facemmo la sfilata per Pisa ma saltammo il muro alle 2 di notte per andare a recuperare 3 nostri comilitoni
Anonimo: vigliacco
Peccato essere passato da Casa dopo 3 anni .sarei andato volentieri anch’io alla.maecia sui pisani. Nessuno si deve dimenticare chi sono stati e cosa hanno fatto i nostri Padri nel deserto. FOLGORE!
Purtroppo a casa dx tre anni altrimenti ci sarei stato questo è certo…
Confermo il giudizio di Giorgia Meloni su Bettino Craxi: un gigante rispetto al governicchio di oggi…che poi è un governo Meloni!
Io o fatto la sfilata del 2 giugno a Roma nel 75 marciavamo di notte x allenatori dalle finestre aperte ci dicevano di tutto ,,, fascisti e ci tiravano addosso anche secchi di acqua comunque sempre e solo folgoreeee
La farei ora la marcia…
Ma su Roma a mettere ordine nel caos che hanno creato….
Io ho fatto il militare nel 1984 (alpini Feltre) e ne parlavano di questa marcia su Pisa…
Ne ho sentite di ogni tipo e questa ricostruzione mi sembra corretta…
Comunque Folgore sempre!!!!!
Confermo Meloni ha tradito.
F O L G O R E !! 0 N E M B O!!! S E M P R E !!!!!!!!!!
Anonimo: sei un miserabile vigliacco!!!
Io ho fatto la leva nel 1976 a Livorno nei Carabinieri paracadutisti e a seguito del terremoto in Friuli, io sono della provincia di UD, avrei potuto congedarmi ma rifiutai.
Una decisione di cui vado orgoglioso e di cui mi vanto, esperienza indimenticabile.
Folgore tutta la vita ⚡️⚡️🇮🇹🇮🇹🔝🔝
Io sono arrivato ca.6 Mesi dopo la Famosa Marcia dei Nostri Fratelli.
Appunto a Pisa in tantissimi locali erano affissi cartelli di Divieto di Accesso hai cani e Paracadutisti.
Folgore per Sempre
Quell’anno 1968 il motivo fu un’altro per un film Beretti verdi non volevano che lo vedessimo secondo loro era provocatorio per una città rossa e anche noi siamo stati tutti consegnati. E
Giorgio Masala – Sono un compagno delle elementari di Nicolò Manca. La penso ‘pari-pari’ a lui . Sono un Paracadutista del 1° Reggimento Paracadutisti premiato dal Generale Li Gobbi nel 1967.
Il Servizio nei Paracadutisti è il periodo migliore che abbia vissuto. Folgore!!!
era il giorno del mio giuramento”12 *80″ EL’HO VISSUTO TUTTO FIERO DI ESSERE STATO IN PRIMA LINEA……….SEMPRE ………FOLGORE