Amuchina – Erano comparsi qualche giorno fa per garantire una corretta igiene delle mani agli onorevoli di fronte all’emergenza Coronavirus. E oggi sono spariti. Stiamo parlando dei flaconi di Amuchina messi sui lavandini all’ingresso dei bagni della Camera, a pochi metri dall’emiciclo.
I nostri parlamentari danno sempre il buon esempio. In Cile dicono “tal pueblo tal gobierno“, tale popolo tale governo. Cosa potremmo aspettarci dai nostri rappresentanti di diverso, dopo aver visto le scene della massa di pecore che si è riversata nei supermercati dando fondo alle scorte (escluso le penne lisce che sono sempre lì) per fronteggiare un’Apocalisse inesistente. Niente.
Siamo sempre più ridotti al fantasma di ciò che siamo stati, anche in passato recente. La mia generazione è cresciuta con il mito dell’Italia quinta potenza del mondo. Certo la classe dirigente era quella che era, ma rispetto alle mezze tacche odierne restano dei giganti.
L’amuchina, probabilmente, non se la sarebbero fregata. Un bibitaro dello stadio San Paolo di Napoli, probabilmente, non sarebbe mai arrivato a fare il ministro degli Esteri e noi, probabilmente, non avremmo le pezze al culo.
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