Il ministro dell’Economia e delle Finanze ha rotto gli indugi, ci siamo. Finalmente. Arriva il nuovo Bond, si chiamerà James e ci risolleverà dalla discarica finanziaria in cui sguazziamo. Un’idea innovativa, roba da avanguardisti. I bond. Le normalissime obbligazioni, ma vuoi mettere chiamarle “bond”.
Allo studio del ministro anche la possibilità di introdurre delle bond girl. Vedremo.
Roberto Gualtieri, uno storico comunista alle Finanze. Che più o meno è come dire Flavio Briatore alla Cultura. Il nostro ministro, tuttavia, una cultura ce l’ha di sicuro, peccato che sia un esperto di… Storia! Con tanto di dottorato in storia contemporanea. Ha ricoperto vari incarichi in Europa nelle varie commissioni per la riforma dell’Euro, un economista che ha studiato storia, insomma.
Dal ministero fanno sapere quest’anno vedrà almeno una emissione, «un nuovo strumento di tipo nominale, particolarmente semplice e privo di meccanismi di indicizzazione, specificatamente dedicato agli investitori retail, che potrà essere proposto in più occasioni durante l’anno».
Sai che novità. Ad onor del vero bisognerebbe dare più fiducia a questo governo.
Di cose ne hanno fatte parecchie, una peggio dell’altra.
Hanno dato la possibilità di sospendere i mutui. Si sono “dimenticati” di imporre il blocco dei tassi di interesse alle banche, tuttavia. Risultato: un bagno di sangue. Le bollette sospese? Arrivano regolarmente. I 600 euro dell’INPS? Sono lordi. Al netto fanno 480 euro circa. Potrei proseguire, vi risparmio il supplizio.
L’idea che ci si voglia risollevare grazie ad obbligazioni pensate da un colletto bianco comunista esperto di Togliatti mi rasserena. Tanto.
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Roberto Gualtieri: Laureato in Lettere, ha conseguito poi il dottorato di ricerca in Scienze storiche alla Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino. È professore associato di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” ed è vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci.
Gualtieri è stato iscritto alla Fgci, l’organizzazione dei giovani comunisti del Pci, e ha militato per anni nei Democratici di Sinistra. Ex dalemiano, era nei ‘giovani turchi’, la corrente Pd guidata da Matteo Orfini.
Nel settembre 2019 è nominato Ministro dell’Economia con il governo Conte II.