Recensione fumetto: Dylan Dog 403, La lama, la luna e l’orco
Terzo fumetto della nuova serie di Dylan Dog chiamata 666.
Questa mini serie che ha resettato il classico copione che contraddistingueva l’indagatore dell’incubo fino al numero 400, giunge finalmente ad una storia inedita.
Se infatti il numero 401 e 402 erano dei remake di vecchi episodi, questo “la lama, la luna e l’orco” si può definire la prima vera storia originale del nuovo corso.
Le tavole sono state disegnate da Mari e Gerasi mentre ai testi Recchioni e Marcheselli.
La partenza è subito splatter e bisogna dire che scene forti in questo 403 ce ne sono diverse.
Sicuramente il nuovo Dylan è meno ironico ma il fumetto ne ha guadagnato in crudeltà.
Ottima la prova dei disegnatori, con uno stile molto “spigoloso” che sempre ha contraddistinto i lavori di Mari.
La lettura è scorrevole e bisogna ammettere che passi avanti si sono fatti in confronto ai due precedenti lavori.
La storia vede il nostro Dylan ingaggiato da un gigante che sembra buono all’apparenza ma che invece nasconde qualcosa.
Ma a preoccupare il nostro protagonista sono dei misteriosi incubi di lupi mannari poco amichevoli.
Come tradizione del precedente numero anche questo albo lascia una finestra aperta al prossimo, non facendo chiudere definitivamente la storia, e lasciando un minimo di continuità narrativa.
Ho nettamente bocciato i primi due numeri di questa serie 666 ma in fondo questo numero non è male.
La storia è interessante, porta delle novità sul fronte personale del nuovo Dylan e si legge con molta facilità.
Un voto accettabile per un numero che personalmente mi è piaciuto.
VOTO: 6
” tutte quelle storie di vampiri, lupi mannari e zombi che mi hai raccontato…. sono fantasiose stronzate, ragazzo. La verità e che i mostri….. i VERI MOSTRI siamo noi..”
( citazione tratta dall’albo)
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