Recensione film: Bloodshot
Vin Diesel è il protagonista principale di questo action movie fantascientifico diretto dal regista Dave Wilson.
Film di produzione americana ci porta in un futuro nemmeno tanto lontano dove la nano tecnologia e la biomeccanica integrata nel corpo umano sono realtà.
Ecco che uno dei migliori soldati americani, morto in una missione, viene riportato in vita con tali poteri da un’organizzazione militare segreta.
I fini non saranno dei migliori anche perché viene a scoprire che la sua mente è pilotata.
Vin Diesel non è nuovo a film del genere e sinceramente rappresenta il vero punto forte della pellicola.
Tutto gira attorno al personaggio interpretato dall’attore americano che ritorna un po’ al passato dopo aver interpretato da diversi anni a questa parte solo il personaggio di Toretto nella saga di Fast and Furious.
Bloodshot è un film che scorre molto bene e tecnicamente si può apprezzare l’ottimo lavoro fatto dalle persone del montaggio video.
Gli effetti speciali non sono male anche se nelle scene finali, quelle altamente spettacolari, non si può certamente dire che il lavoro sia stato eccelso.
Belle le riproduzioni delle articolazioni meccaniche e alcune scene rallentate che enfatizzano le gesta atletiche di Vin Diesel durante alcune sparatorie.
Bloodshot da un senso di già visto, è una versione modernizzata di Robocop, e detto francamente non mi ha entusiasmato più di tanto.
Il soggetto è originale ma molto scontato e poco sorprendente mentre il ritmo è accettabile con un finale coinvolgente e una parte iniziale molto promettente.
Peccato che la parte centrale del film è lenta.
Bloodshot è un film che in un contesto di visione casalinga fa certamente il suo dovere.
Personalmente non lo consiglio, di action movie ce ne sono molti, anche di recenti uscite e coinvolgono molto di più.
Se però siete passionisti di Vin Diesel ed amate le pellicole anni 90 con un pizzico di fantascienza, allora dategli un’occhiata. Insufficiente.
VOTO: 5
LEGGI ANCHE: https://www.adhocnews.it/armine-la-modella-gucci-avanguardia-della-bruttezza-non-convenzionale/