Milano-L’ultima, in ordine di tempo, a scatenare il polverone mediatico è stata l’influencer ex gieffina Silvia De Panicis.
La neo 28enne ha infatti deciso di organizzare la propria festa nel roof di un noto albergo milanese.
Una decina i partecipanti, tutti regolarmente registrati nell’albergo come clienti che avrebbero pernottato. Poco importa se le feste e gli assembramenti sono vietati.
Ed essendo una influencer potevano mancare le storie su Instagram?
Ovviamente no.
Fortunatamente in molti hanno gridato allo scandalo e la giovane influencer si è giustificata sostenendo che a Milano ormai la moda è questa. In barba alla pandemia e a tutti i divieti.
Non contenta ha anche sostenuto di aver reso pubblica la serata di festeggiamenti perché glielo avrebbe chiesto l’albergo in cambio di uno sconto.
Pronta è arrivata la replica dell’albergo che ha fatto sapere di non aver chiesto niente, e che anzi il conto non lo avrebbe neanche pagato la festeggiata.
Influencer a Milano
Tralasciando la morale su queste ‘influencer‘ (o aspiranti tali), che pur di apparire se ne fregano di tutto e tutti, viene da chiedersi se davvero a Milano (una Milano massacrata dalla pandemia) la moda adesso sia questa.
E cioè prenotare camere in alberghi dotati di ristorante e poi festeggiare comunque.
Già le cronache ci stanno raccontando la terribile vicenda della giovane sequestrata e stuprata da Alberto Genovese, durante una festa organizzata nella sua casa milanese nonostante i divieti di assembramenti.
Adesso arriva la notizia di questa nuova moda.
Se così fosse la città meneghina non sarebbe più quella del famoso spot della Milano da bere, o forse si. Ma la bevanda adesso è un calice tanto, troppo amaro.
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