A Firenze il PD non manca di regalarci momenti di involontaria comicità. Così nel Presepe realizzato presso la sede del Quartiere 2 possiamo vedere, oltre ai classici personaggi della Natività, anche l’immancabile attivista egiziano Zaky (divenuto la nuova icona della nostra esterofila Sinistra snob, essendo i poveri pescatori siciliani prigionieri in Libia non sufficientemente glamour).
Ma sopratutto il Presidente del Quartiere medesimo attorniato da altri consiglieri del PD. Megalomania? Culto in miniatura della personalità? Semplice bischeraggine? Fate voi.
A me la cosa sembra, sia pur nel suo piccolo, un segno dei tempi. Tempi nei quali la classe politica tende a farsi – ad ogni livello – casta autoreferenziale.
A Firenze non abbiamo la gloriosa tradizione popolare dei Presepi napoletani che raffigurano il mondo operoso della gente semplice in attesa della venuta del Signore.
Sicché l’iniziativa del Quartiere 2 appare alquanto bizzarra. Se l’intento era quello di inserire personaggi della quotidianità fiorentina potevano metterci artigiani o commercianti o ristoratori o titolari di esercizi che non sanno se, passate le festività, potranno mai riaprire.
Ed invece no: hanno voluto esserci loro, modesti politicanti locali del Partito da sempre dominante. È proprio vero che al cattivo gusto non c’è mai fine. Se proprio volevano starci, nel Presepe, avrebbero fatto meglio a prendere il posto del bue o, meglio, dell’asinello. Sarebbe stata una scelta più credibile. E probabilmente più apprezzata.
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