Conte minaccia tutti noi.
Se cade lui arriva Draghi.
Lo ha detto davvero, con una comicità involontaria che arriva al parossismo.
Mica cotica, direbbe Paolo Bonolis.
E ‘sti c… diremmo noi, se fossimo volgari.
Ma non lo siamo.
Una minaccia incredibile.
Addirittura si vocifera che al posto di Bonafede si vorrebbero la Cartabia o Cassese.
Inaudito: un governo di figure intere ed autorevoli invece delle mezze calzette di adesso.
Non si è mai visto in effetti.
Subito gli ha fatto eco Zingaretti, che ha avvertito i suoi: se cado io arriva uno bravo.
E che sappia usare il congiuntivo, ed in piena pandemia non si metta ad abbracciare i cinesi, contraendo il Covid in epoca non sospetta.
Di questo passo si ipotizzerebbe un governo capace e preparato. Un’ipotesi che si deve scongiurare a tutti i costi.
In fondo 200 e più miliardi di prestiti dell’Europa e una pandemia possono essere gestiti dagli improvvisati cui siamo abituati.
Il piano vaccinale più grandioso e difficile che la storia ricordo può esser gestito da Arcuri, che ha dato prova di non averne azzeccata una.
Occhio che se cade lui, magari arriva uno che sa il fatto suo.
Conte viene dipinto dal Corriere come “asserragliato tra Casalino e i fedelissimi”, mentre “compulsa i sondaggi che danno una sua lista sopra il 15 per cento dei consensi”
Pare che sposerà Eva Braun a breve.
Secondo Repubblica, è tutto vero
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