Grillo, Di Maio e tutto il resto dei capoccioni pentastellati vengono ricoperti di insulti.
Si parte da un leggero “commedianti” per passare ad un elaborato”poltronari”. Poi ci sono anche gli evergreen come “avete rotto i cogl…”
E chi spara a zero contro l’elite a 5 stalle non sono i soliti fascistelli da tastiera (come dicono loro), bensì la base dura e pura del partito. I militanti gialli. Quelli che hanno abbandonato la falce&martello per prendere l’apriscatole.
Insomma, picchia e mena anche il loro popolo si è accorto che venivano sonoramente presi per il sellino.
Sui social il fiume di insulti è ormai in piena ed in arrestabile. Nel giorno del quesito sulla stucchevole piattaforma Rousseau della Casaleggio e Ass.ti, FaceBook riserva amare sorprese.
“Volete sostenere il banchiere Mario Draghi”. Anche il famigerato Ministero per la Transizione Ecologica (ci sarebbe da aprire una pagina importante) viene preso di mira. Molti si chiedono come mai nei due governi Conte se ne sono sempre fregati tutti.
Insomma la base non crede più a Beppe Grillo. Ne ha fatte troppe, ha cambiato troppe volte idea. Ha distrutto tutto quello per cui aveva fondato il movimento solo per permettere a un gruppetto di improvvisati di stare attaccati alle poltrone.
Già passare da essere comunisti a grillini, per molti è stato traumetico. Adesso non sanno più cosa fare.
Chiudo con una frase emblematica: «Ho votato M5S, mi taglierei le mani»
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