Le Olimpiadi di Monaco del 1972. I giapponesi sono un popolo fiero. Hanno storicamente avuto sempre un grande rispetto per le tradizioni ed il passato dei popoli. Ed anche questa volta hanno dimostrato una grande sensibilità ricordando le vittime della strage di Monaco. Undici atleti massacrati dai terroristi.
Qui non si parla di causa palestinese, ma di civiltà. Nessuno può arrogarsi il diritto di compiere atti così atroci. I cinque anelli olimpici dovrebbero essere l’apoteosi del rispetto delle regole, del fair play, della correttezza. Anche la guerra dovrebbe avere delle regole. I bastardi terroristi che assassinarono vergognosamente undici sportivi non hanno diritto ad essere considerati soldati che difendevano una causa, sono solo degli infami balordi.
Ribadisco la guerra ha delle regole. I soldati agiscono con un codice d’onore non ammazzano persone inermi che erano andate a rappresentare la loro nazionale in una competizione che doveva essere l’apoteosi della lealtà sulla scena mondiale.
Non hanno neanche migliore dignità tutti quelli intellettuali che vollero in qualche modo giustificare il gesto infame di questi assassini. La politica di qualunque stato non c’entra con l’assassinio indiscriminato di persone Innocenti.
La storia
Agli inizi di settembre del 1972 durante le olimpiadi di Monaco il gruppo terroristico palestinese denominato Settembre Nero si macchiò dell’omicidio di: David Berger, 28 anni, Ze’ev Friedman, 28 anni, Yossef Romano, 31 anni pesisti. Yossef Gutfreund, 40 anni, lottare greco-romano, Eliezer Halfin, 24 anni, lottatore. Amitzur Shapira, 40 anni, allenatore di atletica leggera, Kehat Shorr, 53 anni, allenatore di tiro a segno. Mark Slavin, 18 anni, lottatore, André Spitzer, 27 anni, schermidore, Yakov Springer, 51 anni, culturista, Moshe Weinberg, 33 anni, lotta greco-romano.
Nomi che vanno ricordati perché non possono essere relegati a vittime di serie B solo ed esclusivamente perché il terrorismo palestinese in quel momento riuscì ad intestarsi come portatore di un ideologia marxista e quindi benignamente giudicato dell’intelligenza radical chic dominante in occidente.
Ricordare la strage di Monaco non significa prendere una parte nel conflitto a favore di Israele e contro la Palestina o viceversa significa semplicemente ammettere che determinati gesti non sono degni del genere umano.
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