Il parlamento iraniano ratifica 18 dei 19 ministri proposti dal nuovo presidente del paese, Ebrahim Raisi. Fa eccezione il suo candidato per il portafoglio dell’istruzione, Hosein Baghgol. Tra i più in vista ci sono Mohamad Reza Ashtiani, ex vice capo di stato maggiore generale, come nuovo ministro della Difesa e, soprattutto, Ahmad Vahidi come nuovo ministro degli Interni. Bisogna ricordare che Vahidi è ricercato dalla giustizia argentina per la sua partecipazione all’attentato commesso il 18 giugno 1994 contro il centro culturale ebraico AMIA di Buenos Aires. Sul neoministro pesa infatti un ordine di cattura internazionale dell’Interpol.
Il Ministro degli Esteri argentino ha definito la nomina di Vahidi come “un affronto alla giustizia argentina ed alle vittime del brutale attentato”.
A questi nomi se ne aggiungono altri come Husein Amir Abdullahian, (Esteri), Ehsan Jandouzi (Economia e Finanza), Amin Hosein Rahimi (Giustizia) o Bahram Ainollahi (Salute), secondo l’esito del voto di fiducia del Parlamento iraniano raccolto dalla catena Iran International.
Nella sua udienza di conferma davanti al Parlamento, l’allora candidato agli Esteri Abdulahian dichiarò di non avere intenzione di dare priorità ai colloqui per riattivare l’accordo nucleare tra la comunità internazionale e la repubblica islamica, e annunciò invece la sua intenzione di rafforzare le relazioni regionali e con i vicini dell’Asia centrale, Turchia, Russia e senza dubbio il partner strategico dell’Iran, la Cina.
La bocciatura di Baghgol come ministro dell’Istruzione è stata dovuta all’inesperienza del candidato, sottolinea Al Jazeera.
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