E’ scontro aperto tra il presidente della Regione Eugenio Giani e le Misericordie della Toscana. Il casus belli è la lettera che Alberto Corsinovi, presidente toscano delle Misericordie, nella quale lamenta la lontananza della Regione e annuncia una protesta pubblica, il 25 settembre.
Giani non ha gradito ed ha risposto accusando le Misericordie, in un’intervista al Corriere Fiorentino, di essere “aziende, più che volontari”.
Il presidente del Coordinamento fiorentino delle Misericordie, Andrea Ceccherini, ha a sua volta replicato al Governatore. “Le parole del presidente Giani offendono migliaia di fratelli e sorelle che giornalmente svolgono tantissimi servizi. Se siamo arrivati a questo punto è perché qualcuno non ha rispettato le intese. Riteniamo che le parole di Giani siano solo un maldestro e offensivo tentativo di uscire dall’imbarazzo. Auspichiamo che si tratti di un equivoco: in caso contrario, ci aspettiamo parole di chiarimento e magari di scusa”.
Anche i compagni di partito di Giani non sono proprio convinti delle parole del Presidente. “Il volontariato è una ricchezza e una peculiarità toscana – dice il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd) –. Una realtà preziosa, complessa e non certo paragonabile a un’azienda”.
Dura la replica di Fratelli d’Italia: “Giani dimentica chi è stato in prima linea durante la pandemia” dicono il presidente del gruppo in Regione Francesco Torselli e il consigliere Vittorio Fantozzi.
Una bagarre che mette ancora una volta in rilievo l’inadeguatezza del Presidente Giani, che in un anno è riuscito a collezionare una serie di “uscite” infelici tutt’altro che invidiabile.
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