Case farmaceutiche – Con il Green pass esteso a tutti i lavoratori e la terza dose ormai imminente, il governo Draghi ha già fissato il prossimo obiettivo: la vaccinazione dei ragazzi. Con Pfizer che ha già annunciato, dall’America, di aver completato la sperimentazione e che non ci sarebbero pericoli per la fascia d’età 5-11 anni. E con il nostro esecutivo già pronto a riempire ulteriormente di miliardi i colossi del settore farmaceutico, tutti con le tasche gonfissime dall’inizio dell’emergenza Covid.
La conferma è arrivata in queste ore dalla presidente della Società italiana di pediatria (Sip) Annamaria Staiano, che alle pagine di Repubblica ha spiegato: “Sono stati sperimentati due dosaggi diversi e si è visto che con quello ridotto (un terzo rispetto alla quantità usata per gli adulti) non ci sono differenze di efficacia o di sicurezza. Quindi se le agenzie del farmaco approveranno si farà quello inferiore”.
Un passaggio, quello della vaccinazione sui più giovani, considerato dagli esperti più utile per la società che per i diretti interessati, nei quali solitamente il Covid si manifesta senza sintomi gravi. E che però è ritenuto sempre più prioritario dal governo, già pronto a cavalcare quest’ennesima onda. La sperimentazione Pfizer al momento si è svolta su 4.500 bambini, mentre Moderna, che non ha ancora concluso i suoi studi, ha selezionato un campione di 16.000 minori.
Attenzione, però. Non soltanto a breve potremmo ritrovarci nel bel mezzo di una campagna di vaccinazione per i ragazzi. Anche i neonati sono già nel mirino delle case farmaceutiche: Pfizer ha infatti avviato in parallelo anche una sperimentazione su bambini in età compresa tra i 6 mesi di vita e i 5 anni. Lo studio, in questo caso, si concluderà a dicembre.
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