Crollano le prime dosi del vaccino anti-Covid del 75% in tre settimane, restano ancora 2,7 milioni di over 50 da vaccinare.
Allo stesso tempo le terze dosi non decollano.
Ad oggi il richiamo risulta effettuato solo per il 28% degli interessati: over 80, Rsa, medici e over 60.
E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe.
Le somministrazioni giornaliere scendono a 170mila e i nuovi vaccinati crollano a quota 108mila.
Crollo dei nuovi vaccinati
Dopo aver sfiorato quota 440 mila nella settimana 11-17 ottobre, in tre settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato del 75,4%. Dei 108.497 nuovi vaccinati nella settimana 1-7 novembre il 72,2% appartiene a fasce anagrafiche che includono persone ancora in età lavorativa.
Le persone ancora da vaccinare sono quasi 2,7 milioni di over 50 ed oltre 1,2 milioni nella fascia 12-19.
Le coperture vaccinali con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce di età: dal 97,1% degli over 80 al 74% della fascia 12-19 e, rispetto alla settimana precedente, gli incrementi sono sempre più modesti.
I vaccini perdono efficacia
I vaccini paiono mitigare la propria efficacia con il passare del tempo. Per gli over 60, l’efficacia nei confronti della malattia grave è in lieve, ma progressiva, diminuzione. Soprattutto da quando la variante delta è diventata prevalente.
Secondo l’ultimo report della Sorveglianza integrata Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità, per il ricovero in terapia intensiva l’efficacia nel periodo 5 luglio-31 ottobre si attesta al 90% negli over 80 e al 94,8% nella fascia 60-79 anni, mentre per i ricoveri in area medica all’88,8% negli over 80 e al 91,5% nella fascia 60-79 anni.
Continuano a salire anche i ricoveri in ospedale di pazienti con sintomi, passati da a 2.992 a 3.436 (14,8%) e i pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva, passati da 385 a 421 (+9,4%), così come le persone in isolamento domiciliare, passate da 81.070 a 96.348, pari a +18,8%.
Nelle ultime tre settimane, inoltre, rileva il monitoraggio Gimbe, l’aumento della circolazione virale è ben documentata dall’incremento sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 9,9%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 4,7%).
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