Ormai Silvio Berlusconi deve provarci per forza. Non solo ed esclusivamente per un fatto anagrafico.
Certo è vero gli anni sono un fattore determinante, visto che, se il prossimo presidente arrivasse a scadenza naturale, Berlusconi si troverebbe in grossa difficoltà a riprovarci a 92 anni. Ma se la giocherà anche e soprattutto perché c’è una grave difficoltà nel fronte avversario.
Perché in effetti il partito democratico ed i cinque stelle si trovano in una situazione di caos totale. Pensiamo anche solo ai gravi problemi interni di Enrico Letta conteso tra la responsabilità di Bonaccini ed il comportamento da spregiudicato caudillo di De Luca.
Mentre una battuta al vetriolo dice che chi vuol trattare con il Movimento Cinque Stelle deve fare precedentemente una chiamata di cortesia a Conte. Ed una successiva a Di Maio per capire come vada davvero la situazione.
Di solito chi entra in conclave sicuro del papato ne esce cardinal come vi è entrato
La situazione non è molto negativa per Berlusconi, che in questo momento, costringendo il centrodestra a compattarsi sul nome del padre fondatore, si trova ad avere le carte migliori in mano. Salvo qualche brutto scherzo dei franchi tiratori. Certo possono essercene molti, ma probabilmente è un problema tanto suo quanto degli altri.
I numeri sarebbero dalla sua parte, almeno relativamente. Recentemente Brugnaro ha parlato di possibile intesa con Renzi. Lui rimane un uomo di centro-destra e che preferisce un Draghi eletto con una maggioranza larga. Però non ha negato il fatto che, se questa maggioranza non ci fosse dalla quarta votazione potrebbe votare per Berlusconi a maggioranza.
Ed è proprio questo che fa sperare Berlusconi. Se non si arrivasse a convergere sul nome di Draghi, nel tempo della maggioranza qualificata probabilmente dalla quarta votazione anche con un durissimo scontro Berlusconi punterebbe su se stesso ad oltranza.
Sicuramente una prova in salita. Ma la sponsorizzazione del partito popolare europeo pesa più che mai sulle ambizioni dell’ex cavaliere. Sarebbe difficile per gli altri leader del centrodestra spiegare all’elettorato una convergenza su un nome come Amato; che di certo sarebbe più una vittoria della sinistra.
Giocandosi la partita della vita Silvio Berlusconi, proverà dalla quarta votazione in poi a fare la storia.
Per quanto tempo si protrarrebbe la sua ostinazione ad insistere su se stesso in caso i numeri fossero apertamente contrari, nel segreto delle urne, lo si vedrà solo al momento.
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