Come andrà a finire in Ucraina? Chi vincerà questa guerra? In realtà le domande da porsi sono altre.
Alla lunga, senza interventi militari diretti, per forza di cose la Russia vincerà questa guerra. Ed altresì vero che interventi militari diretti delle potenze occidentali porterebbero al terzo conflitto mondiale.
Visto che si tratterebbe probabilmente di conflitto nucleare, sarebbe potenzialmente estintivo per l’umanità. Dunque non è, e non deve essere un’opzione. Anche se l’imbecillità della gestione da parte di un’America guidata da una leadership democratica, totalmente inadeguata, ci sta portando sempre più vicini a questo rischio.
Una leadership capace di andare dietro all’insensata proposta di Carla del Ponte di emettere un mandato di arresto internazionale per il presidente russo. Interessante.
La sua esecuzione non provocherebbe una reazione russa? In base a questo esempio non potrebbe accadere che in futuro qualche giudice decida di emetterlo anche nei riguardi di un presidente americano? Che accadrebbe allora?
Vogliamo gettare via tutte le regole della diplomazia, in favore dell’abisso della guerra? Una guerra che non sappiamo dove ci condurrebbe.
Un occidente sempre più debole
Ma il punto che viene forse meno percepito è che sicuramente l’occidente ne uscirà più debole.
Prima degli accordi di Bretton Woods la sterlina era la moneta principale sul mercato degli scambi internazionali. Da tali accordi in poi, la moneta di scambio sui mercati internazionali è divenuta il dollaro.
Ora tutto un mondo non allineato continuerà a commerciare con la Russia. Potenze di primo piano quali la Cina, l’India, l’Arabia Saudita. C’è una chiara in proposta di andare ora verso la direzione che la moneta usata per questi scambi non sia più ovviamente il dollaro, ma bensì lo yuan cinese.
Cosa che sicuramente fa in parte saltare il banco. Un mondo che ruotava intorno alla supremazia del dollaro, si troverebbe a divenire un mondo dove verrebbe introdotta una seconda valuta paritetica almeno per quanto riguarda la possibilità delle transazioni internazionali.
Questo sicuramente alla Repubblica Popolare Cinese non dispiace. Quella moneta può diventare un riferimento, o quantomeno un’alternativa che offra la possibilità di non ragionare solo in favore degli americani. Quindi questo ridurrebbe il prestigio assoluto del paese guida dell’Occidente.
Non sapendo poi quali reali prospettive di espansione una tale mossa possa nascondere. Questa è l’ennesima riprova che questa guerra in Ucraina non conviene agli occidentali. Le cui nazioni debbono diventare protagoniste di una soluzione diplomatica prima che sia troppo tardi.
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