Travaglio – I Giudici le hanno dato parzialmente ragione. Elisabetta Casellati domenica ha reso pubblica la sentenza del tribunale. Ha annunciato di aver “vinto la causa di diffamazione contro i giornalisti del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, Ilaria Proietti e Carlo Tecce”.
Il tribunale ha infatti accertato la responsabilità dei tre giornalisti. Motivazioni “per il carattere diffamatorio, nei limiti e per le ragioni esposte in parte motiva, degli articoli del 17.11.2019 a firma Carlo Tecce. Del 20.6.2020 a firma Ilaria Proietti, del 10.12.2019 a firma Marco Travaglio, nonché degli articoli dell’11.12.2019 e del 12.12.2019”.
Per questo la società editrice del Fatto. Marco Travaglio, Carlo Tecce (nei limiti di 5mila euro) e Ilaria Proietti (nei limiti di 10mila euro) sono stati condannati al pagamento a titolo di risarcimento dei danni di 25mila euro nei confronti della Casellati.
Quindi la riparazione pecuniaria, con la condanna per Travaglio e Proietti a 2mila euro ciascuno, mille euro invece per Tecce. Infine il rimborso delle spese legali, “940,90 per spese, 7.254,00 per onorari, oltre Iva, se dovuta, Cpa e 15,00 per cento per rimborso spese generali”. Non manca anche la pubblicazione della sentenza sul Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Il Gazzettino e Il Mattino, ovviamente “a cura e spese dei convenuti”.
Le marchette di mamma Casellati
Gli articoli costati la condanna sono “Le marchette di Mamma Casellati alla figlia Ludovica” del 17 novembre 2019, “Bestemmie & cazziatoni. È Casellati show al Senato” datato 20 giugno 2020” e “Elisabetta Casellati cuore di mamma (e di megavitalizio)” dell’11 dicembre 2019, oltre all’editoriale di Travaglio del 10 dicembre 2019 dal titolo “La lettera minatoria”.
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FONTE. il fatto quotidiano.it