Toscana, Emilia ed Umbria sono le ultime roccaforti rosse in Italia.
Un dato di fatto che inizia a scricchiolare sotto i colpi di un politica fallimentare a livello locale e nazionale.
Nel complesso del turno delle comunali, il risultato dei 26 capoluoghi ne vede 13 al centrodestra (tra cui Lucca, Pistoia, Siena, Pisa, Arezzo e Grosseto), 10 al centrosinistra e 3 alle liste civiche.
La vittoria più eclatante che esce dai ballottaggi di ieri si è celebrata a Lucca.
A Lucca è Mario Pardini, candidato unitario del centrodestra, il nuovo sindaco dopo un lungo testa a testa contro il candidato del centrosinistra Francesco Raspini. Pardini, imprenditore, ex presidente di Lucca Crea, la società partecipata che organizza il Lucca Comics and games, si è imposto alle comunali con il 51,03 % davanti al suo avversario, assessore comunale uscente che aveva chiuso in testa il primo turno con il 42,65% e che si ferma al 48,97% al ballottaggio.
Il centrodestra unito vince
La lettura più banale, ancorché vera, è che dove il centrodestra è monolitico è più forte.
Dove si atomizza, come a Verona, può perdere.
Ma il concetto è più articolato di una semplice sommatoria di voti: a livello amministrativo è la persona, la sua preparazione, affidabilità e entratura nel tessuto connettivo locale che convince.
Una lezione da apprendere per le prossime elezioni politiche, perché non si arrivi dopo qualche mese alla esigenza di un governo di unità e salvezza nazionale, al di là del risultato numerico.
Come in Toscana, anche a livello centrale servirà proporsi come alternativa fattiva al conformismo piatto di una gestione sonnolenta di centrosinistra.
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