Trump picchia duro .Donald Trump dimostra la sua forza. Il tycoon non scherza. E riesce a sbaragliare alle primarie repubblicane del Wyoming niente poco di meno che Liz Chaney. Figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney, e rampolla di una delle più importanti ed influenti dinastie politiche repubblicane. Ma anche tra le più ostili a Trump.
Bocciata a furor di popolo
Per un deputato uscente è particolarmente umiliante perdere le primarie. Ma perderle di oltre 30 punti, è una catastrofe senza precedenti.
Liz Chaney non si è scoraggiata ed ha immediatamente citato Lincoln, che perse le elezioni al congresso e poi riuscì a salire alla più alta magistratura della Repubblica. Ma qui la situazione è molto differente. Innanzitutto sono stati gli stessi repubblicani a bocciarla internamente al partito. Non gli elettori.Anzi ancora peggio. Il popolo repubblicano ha deciso di non ricandidarla.
Mentre Lincoln fu battuto dal voto dell’assemblea dello Stato, perché al tempo i senatori si sceglievano così, e di stretta misura.
La voce di Donald pesa
Bisogna poi fare i conti con un’altra questione rilevante. L’avversario di Liz Chaney, Harriet Hagemana, aveva avuto un’esplicita investitura di Donald Trump. E tanto è bastato a farle avere il sostegno della base, contro un avversario interno dell’ex presidente. E non un avversario qualunque, ma uno dei più importanti dirigenti repubblicani in tutto il paese.
Nemica giurata
Non solo la Cheney votò in favore dell’impeachment, ma recentemente ha avuto un ruolo importante nella commissione di inchiesta sui fatti di Capitol Hill.
Segno evidente che il popolo repubblicano è massicciamente schierato dalla parte dell’ex presidente. E considera inoltre traditori tutti qui repubblicani che cercano di limitarne agibilità politica, in accordo con quello che ritengono un confronto ordito dai democratici dell’amministrazione Biden.
Questo è un segnale fortissimo anche verso la politica del governo federale. Una grossa parte degli americani è dalla parte di Donald Trump . Gli attacchi anche per via giudiziaria, che sta subendo finiscono per rafforzarlo.
Un leader particolare
Trump è un leader estremamente particolare. Un presidente repubblicano, che non è facile da inquadrare politicamente. Difficile trovare analogie con altri presidenti del suo stesso partito. Inviso a Bush padre e figlio, che gli preferirono addirittura la moglie del loro storico nemico Bill Clinton. Non veniva sopportato da John McCain, che addirittura non volle tenesse l’orazione al suo funerale. Eppure Trump è una macchina che sa sbaragliare i democratici. Molto meglio di come faccia l’apparato repubblicano tradizionale.
Un incredibile carica
La cosa che sorprende è come un uomo che è in viso a grossa parte della dirigenza del proprio partito, ed è visto come il diavolo in persona dagli avversari, possa ottenere vittorie storiche.
La sua discussa presidenza è stata proprio quella con più risultati da parte di un leader repubblicano dall’inizio del millennio. La figura che a lui si avvicina di più è quella di Ronald Reagan.
Sicuramente con Reagan ci sono delle differenze, ma ci sono anche importanti punti di contatto. Ad esempio la sua capacità di riportare a votare fasce di elettori, delusi dagli apparati dei partiti.
Quella di Trump è una guerra contro determinate élite, di consolidati aristocratici della politica americana. Sia che siano èlite repubblicane che èlite democratiche. Ma in questo c’è una grande capacità di entrare in empatia con la gente.
Sarà sicuramente per tanti aspetti anche un uomo divisivo. Ma è un uomo che non lascia indifferenti. E la capacità di mobilitare, davanti a dirigenze grigie e presidenti privi di risultati, potrà riservare nuove grosse sorprese.
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