Zelensky, un comico senza pubblico. Solo i governanti debbono considerarlo. E non tanto per vera solidarietà, quanto per imposizione di Washington.
La gente non ci sta
C’è un momento in cui la guerra diventa insostenibile. È il momento in cui il popolo non è più disposto a pagarne il sacrificio. Questo caso riguarda direttamente il fronte Ucraina.
Ma c’è anche un momento in cui, un governo non si può più permettere di appoggiare una guerra, ed è quando i costi di tale appoggio non sono più accettati dalle persone. In periodi di prosperità economica, gli alti costi della guerra si tollerano. Quando, come ormai anche in Italia, la gente deve fare i salti mortali per avere qualche soldo in tasca alla fine del mese, e spesso non ci riesce, la situazione diventa diversa.
Mai come in questo momento storico la fornitura di aiuti militari all’Ucraina è stata così impopolare in Italia. Ma lo è anche in Francia ed in Germania, dove Schulz e Macron, quest’ultimo più di tutti, vivono lontani il più possibile dai riflettori.
Arriverà un momento in cui la gente farà sentire in maniera più decisa il proprio dissenso. E sarà molto più dura per il governo andare avanti senza ascoltarla.
Anche Washington traballa
È sicuramente vero che l’America è più determinata dell’Europa. Al di là di tutte le ricostruzioni unilaterali sulla guerra, ci sono grandissime colpe proprio di Washington, dal 2014 sull’esasperazione della situazione. Poi tutto è sfuggito di mano grazie a quel inetto di Biden.
Un cowboy imbranato, che si è gettato in un’impresa più grande di lui. Delle sue stesse capacità di leader. Grossa parte dei repubblicani è ormai ferocemente contraria alla guerra, ma anche della sinistra che lo appoggia.
Dunque sottobanco c’è un lavoro frenetico, per cercare di può ottenere la pace. Con condizioni magari da non perdere la faccia per le elezioni presidenziali del prossimo anno.
Berlusconi
Berlusconi sa capire gli umori della gente. È un grande comunicatore, è stato comunque un gigante in politica estera. E poi vista l’età non ha neanche molto da perdere. Dunque ha parlato in maniera abbastanza diretta lanciando un bel fendente:”Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili”. Ha dichiarato l’ex premier non limitandosi solo a questo, ma assegnando delle ben precise responsabilità, con una lettura abbastanza lucida delle colpe della guerra. Infatti riguardo al leader ucraino ha affermato :”Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.
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