Una scuola al di sopra delle fazioni.
Ha fatto molto scalpore fino a diventare virale la lettera della Preside del Liceo Leonardo da Vinci di Firenze, Annalisa Scavino a seguito delle violenze avvenute nei giorni scorsi presso il Liceo Michelangiolo dove alcuni studenti sono stati aggrediti da – secondo le prime ricostruzioni- esponenti di Azione Studentesca.
La lettera
Nella lettera si fa riferimento al fatto che il fascismo non è nato con grandi adunate ma ai bordi delle strade quando venivano condotti pestaggi a danno di avversari politici nell’indifferenza generale.
Il riferimento al fascismo trova la sua giustificazione nella presunta matrice dell’aggressione e sottolinea una realtà storica ormai assodata di cui pare quasi superfluo parlarne se non, appunto, in termini, storiografici. Ma evidentemente non è così.
Tuttavia la Preside Savino va oltre aggiungendo che chi decanta il valore delle frontiere, onora il sangue degli avi alza muri ecc. Va lasciato solo … “senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano tanti italiani per bene 100 anni fa, ma non è andata così “.
Ieri ed oggi
Ecco, il ponte gettato fra il passato e l’attualità con precisi riferimenti ad alcuni punti programmatici della destra italiana, non ha alcun fondamento e si presta a mistificazioni inaccettabili.
Oggi non esiste alcun pericolo di ritorno del fascismo, nessuno vuole il fascismo (salvo qualche demente) e le istituzioni e i valori democratici sono saldi e radicati tanto da non correre pericolo alcuno.
A ben vedere, la teoria del “fascismo eterno” serve molto più a sinistra che può sostituire continuamente l’assenza di visione politica e contenuti con un eterno richiamo al Comitato di Liberazione Nazionale.
Un errore nel metodo e nel merito che va combattuto con la forza delle idee e del confronto democratico.
Ma è un errore cui non va contrapposto un altro errore. Ossia quello della sottovalutazione, delle improvvide dichiarazioni, dell’ambiguita’.
Per questo, ritengo- ed è un parere personale- la risposta del ministro Valditara sbagliata nei toni e nei contenuti e che si presta a ulteriori strumentalizzazioni.
La libertà da tutelare
Mi spiego meglio!
Bene ha fatto il ministro a sottolineare la strumentalità insita nel contenuto della lettera, ma male, molto male, ha fatto a lasciare intravedere possibili conseguenze disciplinari per la Savino in caso di reiterazione.
La libertà di pensiero si manifesta anche nel poter dire cose inesatte, parziali o strumentali senza che ciò possa essere conculcato da minacce indirette di conseguenze.
Pena, smentire se stessi quando si afferma giustamente che non esiste deriva autoritaria. Nel caso specifico, a giudizio di chi scrive, limitarsi a sottolineare le forzature della lettera della Preside sarebbe stato più che sufficiente.
I fatti scatenanti
La vicenda dell’aggressione è ancora – come doveroso che sia – al vaglio degli inquirenti e gli esiti potrebbero essere diversi da quelli che si aspetta la sinistra.
La verita è interesse di tutti perciò stiamo lontani da prese di posizione intempestive che altro non fanno se non prestare il fianco a ulteriori strumentalizzazioni.
Nel clima di tensione montante, bisogna ancora di più avere il coraggio di respingere al mittente ogni tipo di violenza o minaccia da qualunque parte essa provenga e contro chiunque sia diretta, senza ambiguità alcuna.
La Nazione è in un momento delicato: serve pacatezza, equilibrio e moderazione per evitare che da un fiammifero possa nascere un incendio.
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