Fedriga vince, anzi stravince in Friuli Venezia Giulia. Il 64,19% non si prende per caso. La vittoria è netta, definitiva, schiacciante. Chi non la riconosce o è in malafede o non ha nessuna misura politica. Si sta parlando di due terzi dei votanti, roba bulgara.
Le elezioni amministrative, specialmente a pochi mesi dall’insediamento di un nuovo Governo, sono spesso impietose e ridimensionano non di poco i risultati delle politiche che le hanno precedute. Queste invece non solo hanno confermato la voglia di centrodestra che hanno gli italiani, ma addirittura la hanno amplificata.
Hanno stabilito anche che in questa politica del centrosinistra gridata, politicamente corretta (finché la si pensa come loro, ovviamente) e che tende solo a demonizzare l’avversario invece che proporre qualcosa di proprio, l’unione fa la forza.
Il centrodestra ha corso unito, compatto, coeso (per citare mortadellone Prodi) e ha stracciato quell’armata brancaleone che corrisponde all’accozzaglia PD+M5S. Anche questo dovrebbe fare riflettere i signori che anacronisticamente vogliono governare il CSX. Insomma: l’onda lunga Schlein proprio non si è avvertita. Tuttaltro.
Che sia d’esempio
A questo punto spero che il risultato di Fedriga possa essere di esempio alle altre regioni, Toscana in primis, dove tra poco ci saranno le elezioni per i sindaci. Ma ci credo poco.
Mi viene in mente Campi Bisenzio dove l’ex sindaco Fossi ha abbandonato baracca e burattini una volta ricevuto il doppio incarico, prima in parlamento e poi come segretario regionale del PD. In ottica Schlein.
Il colpo della destra sarebbe estremamente facile. A Campi hanno mal digerito il tradimento del loro amato primo cittadino. Basterebbe correre uniti.
Anche l’Europa non ne può più dell’Europa
Contestualmente alle amministrative giuliane, ci sono state le politiche in Finlandia. La bella e progressista Sanna Marin ha ricevuto una bella scoppola arrivando addirittura terza. Il vincitore è stato il partito conservatore di Patteri Orpo. Ma la vera rivelazione è stata l’ultradestra euroscettica del partito Veri Finlandesi, guidata dalla leader Riikka Purra, che cresce ai massimi della propria storia e raggiunge il 20,1%.
La burocrazia e le imposizioni europee a guida franco-tedesca hanno cominciato a stancare. E i risultati elettorali sono qui a dimostrarlo. Anche se la stampa guidata dalla sinistra farà di tutto per demonizzare chi è stato democraticamente eletto.
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