Ucraina è un nuovo Vietnam.
C’è poco da dire sulla possibilità dell’Ucraina di sfondare e di prendere Donbass,Donetsk e Crimea. Si parla di puro utopia.
Il segreto di pulcinella
Che sia impossibile una vittoria militare Ucraina sul campo, è il segreto di pulcinella. Lo sanno benissimo gli americani, lo sanno i leader europei e probabilmente lo sa anche Zelensky.
Poi chiaramente i giornali, le televisioni, i social network blatereranno per mesi, sui grandi risultati di piccoli attacchi che non porteranno grosse variazioni. L’Ucraina è in grado di tirare degli schiaffi, non di assestare dei colpi mortali al gigante russo.
Una nazione allo stremo
Per sfondare veramente l’Ucraina avrebbe bisogno del triplo degli uomini sui quali possono contare attualmente i russi. E sappiamo che da un punto di vista demografico è puro utopia. Certo a livello internazionale si possono assoldare molti contractors. Ma le guerre non le vincono i mercenari, soprattutto i mercenari moderni non sono disposti a farsi massacrare a vuoto.
Abbiamo forse dimenticato che 30.000 contractors avrebbero dovuto difendere Kabul? Non solo di quella eventuale difesa i risultati sarebbero pessimi. Con i talebani che hanno conquistato la città in poche ore. Ma attualmente ancora non risulta ad alcuno che sia stato sparato un solo colpo per arginare i talebani, da parte di quei contractors.
L’Ucraina ha ricevuto molte armi, ma ha pochi uomini. Veramente troppi pochi, per pensare di poter subire pesantissime perdite. Anche perché nella storia militare, c’è sempre stato un problema delle grandi offensive. Quello che le perdite debbano essere sostenibili. Dopo aver conquistato territorio, gli ucraini dovranno poterlo tenere arginando un efficace contrattacco russo. E ad un esercito già ormai stremato nei numeri, potrebbe essere letale un successivo contrattacco, che dovrebbe essere fermato dai pochi superstiti rimasti.
La responsabilizzazione dei nostri errori
Il problema in Vietnam come a Kabul, è arrivato quando l’impegno diretto era sempre più impossibile, e bisognava contare sulle forze che si era costruito il regime.
Esattamente come la Repubblica Islamica dell’Afghanistan non ha mai conquistato il consenso del suo popolo, il Vietnam del Sud era uno stato talmente tanto fragile da sfasciarsi al primo urto.
Gli eserciti di quei paesi dall’Occidente avevano ottenuto di tutto e di più, armi munizioni, carri armati, aerei eppure non sono serviti a nulla.
La vietnamizzazione del conflitto serviva a far fare una avanzata vincente e caricare sulle spalle una guerra di peso soverchio ad regime che doveva camminare da solo. Esattamente come quando si è pensato che gli afghani potessero difendersi da soli.
Non siamo ancora a questo livello,ma sono sicuro che i prossimi mesi dimostreranno chiaramente che gli ucraini non sono in grado di sostenere da soli il soverchio peso della guerra.
Toccherà quindi all’Occidente continuare a sostenerli. Per quanto potremmo ancora permettercelo? Quanto vorremmo ancora permettercelo? La risposta a questa domanda determinerà il tempo di esistenza residuo del grottesco apparato statale, che si ritrova a capo un presidente proveniente dallo spettacolo di varietà. Non ci sarà altro. Il problema è tutto qui.
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