Mio padre il pianista di Maurizio Costanzo
Benedetta Bracardi, figlia di Franco, compositore, musicista ed attore. Noto al grande pubblico per essere stato lo storico pianista del Maurizio Costanzo Show.
L’abbiamo incontrata oggi a quasi 20 anni dalla morte del padre. Lei è un insegnante, che da giovane ha mosso alcuni passi nell’ ambiente del padre.
Una bella donna, brillante ed intelligente, battuta pronta e una certa somiglianza con suo padre.
-Benedetta tuo padre è stato veramente una spalla per Maurizio Costanzo.
Dal 1978 al 2004 solo con qualche piccola breve pausa legata alla sua malattia.
– Tuo padre ha iniziato la sua carriera come compositore?
Mio padre ha iniziato in realtà la sua carriera come jazzista.
All’età di cinque anni aveva avuto un insegnante di pianoforte per volontà dei genitori, che fu l’unica maestra della sua vita. Per il resto fu un autodidatta.
– Quindi non studiò specificatamente musica?
No non fece scuole specifiche. Lui era il più piccolo di cinque fratelli, i miei nonni si occupavano di commercio.
Lui e suo fratello Giorgio ( noto attore comico ndr), hanno iniziato come jazzisti. Facendo alcune serate nei locali. Mio zio le fa tutt’ora.
Ma è stato un autodidatta, dopo quella breve parentesi con l’insegnante di pianoforte.
Andò a suonare anche all’estero, soprattutto in Germania. Fece lì la sua gavetta.
– Un talento naturale?
Aveva il famoso orecchio assoluto. Sentiva un suono e lo riconosceva immediatamente, aveva una memoria musicale eccezionale. Andava sempre a braccio e non guardava mai lo spartito.
– Poi quando mosse i primi passi oltre le serate nei locali?
Il momento della svolta arriva nel 63 con i Flippers, che erano un gruppo jazz degli anni 60 , dove cantava Edoardo Vianello. In quel gruppo militò anche, per un certo periodo, Lucio Dalla.
Suonarono un brano di grande successo: i famosi Watussi.
– E poi come avvenne il grande lancio?
Con Alto Gradimento, negli anni 70,un programma radiofonico che andava per la maggiore in quel tempo , con Renzo Arbore , Gianni Boncompagni,Mario Marenco e suo fratello Giorgio.
Inventavano dei personaggi e poi li mettevano in scena in questa trasmissione radiofonica.
– Quindi quali sono stati i personaggi importanti nel settore musicale con i quali ha lavorato tuo padre in quegli anni?
Soprattutto Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Con Gianni Boncompagni, hanno scritto delle canzoni insieme.
-Tuo padre ha scritto anche delle canzoni per Raffaella Carrà giusto?
Per Raffaella Carrà molte, come ad esempio Ballo Ballo, A far l’amore comincia tu, Pedro Pedro, Salutala per me, Fatalità.
– E poi parallelamente il cinema?
No la sua carriera cinematografica decollò più tardi, iniziò suppergiù verso l’inizio negli anni sessanta facendo dei piccoli ruoli soprattutto con i Flippers.
Poi sul finire degli anni settanta venne Orazi e Curiazi 3 – 2, I Miracoloni, e soprattutto Vieni avanti cretino.
-Si. In quel film suo padre ebbe un ruolo importante ed inoltre dimostrò una grande capacità di mimica, in quella famosa gang in cui cerca, insieme a Banfi, di ingannare la moglie gelosa…
Beh sì, poi Vieni avanti cretino ebbe veramente un grande successo. Ebbe l’opportunità di lavorare con Lino Banfi.
Ma per quanto riguarda la sua mimica, papà era proprio fatto così. Lui era una risata continua.
– Posso chiederti che papà era Franco Bracardi?
Lui non era un papà, era un amico. Io andavo a vederlo tutti i giorni da Costanzo, facevo i compiti lì in camerino.Poi andavo con lui a fare le serate, me come me, anche mio fratello.
Noi figli andavamo con lui e si facevano tante risate. Con lui era come se uscissi con un amico.
Ti ammazzavi dalle risate e questa cosa sapessi quanto mi manca.
Mi mancano tantissimo perché erano veramente sane risate.
– Quindi tornando alla carriera, ad un certo punto è arrivato Costanzo?
Costanzo era ad Acquario, uno show che faceva in Rai nel 1978.
Poi nel 1982 si spostò a Mediaset, che allora non si chiamava così. Per il Maurizio Costanzo Show. E volle mio padre come pianista, che è rimasto al fianco di Costanzo per altri 24 anni.
Continuando però nel frattempo anche a comporre .
– Continuava a fare il compositore?
Assolutamente sì. Ha scritto anche molte canzoni per non è la RAI, insieme a Gianni Boncompagni.
Ha scritto anche canzoni, per la famosa artista francese Mireille Mathieu.
– So che anche tua mamma lo aiutava in questo lavoro
Mia mamma è una paroliera. Infatti alcune canzoni sono firmate Della Rosa – Bracardi, cioè da mia madre e da mio padre.
-Dunque anche un sodalizio lavorativo. Posso chiederti come si sono conosciuti?
Mia madre da giovane era bellissima. Era una ragazza originaria dell’Umbria. Fece un concorso per miss Umbria. Mio papà, andò a quel concorso ed incontrò questa ragazzetta.
– Ma tua mamma già aveva iniziato a fare il paroliere, oppure cominciò con tuo padre?
Quando già stava con mio padre si formò e prese l’attestato alla SIAE, dopo un corso.
-Tra le altre cose tra Costanzo e tuo papà c’era anche una certa somiglianza fisica…
Si si accidenti! Sapessi quante volte mi hanno chiesto se erano fratelli!
– Ed hai conosciuto anche sua moglie, Maria De Filippi?
Quando io andavo con mio padre al Maurizio Costanzo Show, lei faceva la segretaria. È sempre stata una vera signora, una persona molto per bene. Elegante, sobria e gentilissima.
– Chi ricordi in particolare dei colleghi di tuo padre?
Papà era amatissimo, ancora oggi molta gente mi scrive che se lo ricorda. Ed io ho tantissimi bei ricordi di tante persone.
Sento ancora Mireno Scali, con il quale erano molto amici.
Poi molti di quelli che si fanno ancora vivi, non sono famosi, perché mio padre amava dare consigli e stare vicino alle persone semplici. Non solo i Big ,ma anche soprattutto a chi era all’inizio.
– E quando tuo padre è stato male?
Questo è un capitolo veramente dolente, perché purtroppo quando stai male vedi che tante persone non si fanno più sentire.
Pochi gli sono rimasti vicini nei momenti difficili.
Mireno, Costanzo che addirittura ebbe un grande gesto di sensibilità verso mia madre.
– Che gesto?
Dopo la morte di mio padre il Maurizio Costanzo Show rimase fermo per due anni. Quando lui lo riprese c’era bisogno di un nuovo pianista. Costanzo ebbe la sensibilità di chiamare mia madre e di chiederle se era d’accordo con la sostituzione. Altrimenti sarebbe andato avanti senza un pianista .
– Un gesto di grande rispetto!
Sì ed ovviamente mia madre rispose che lo spettacolo doveva andare avanti. Ma era veramente commossa dall’eleganza di Costanzo.Un gesto meraviglioso.
– Qualche personaggio famoso che ha iniziato la sua carriera con tuo padre?
Lui fece delle serate con una giovanissima Simona Ventura, ed anche con un Enrico Papi, agli albori della sua carriera.
– E Benedetta invece ha mai pensato di intraprendere la carriera di suo padre?
Quando ancora studiavo.
Avevo un mio gruppo di musica leggera dove cantavo, facevo un poco di piano bar.
Ho addirittura cantato in Bonito, l’ultimo disco di mio padre.
Mi ero esibita spesso, ma ero timida e mi vergognavo di farmi vedere da lui.
La canzone era “Come Stai”, io ho fatto i cori con il fratello di Mike Francis, purtroppo tristemente scomparso qualche anno fa.
– E poi perché hai scelto di non andare avanti?
Ho preferito andare avanti negli studi. Diventare insegnante.Ora sono una maestra.
Poi fare le serate comportava una vita sregolata. Weekend e festività spesso occupati dal lavoro.
Un grosso sacrificio, soprattutto con una famiglia.
– Ma tuo padre come faceva a conciliare il lavoro, la famiglia e magari anche eventuali passioni?
Mio padre aveva solo una passione: la musica cioè il suo lavoro. Non era in grado di cambiare una lampadina dentro casa. Viveva per quello che faceva. Era un amore vero e proprio.
Conciliava il tutto benissimo, perché ci portava dietro andando a fare le serate, andando in giro. Era veramente un uomo di famiglia,che doveva portarsi la famiglia dietro perché faceva un lavoro che lo assorbiva.
Quando stava per morire, piangeva per due cose: la famiglia e il pianoforte.
– Posso chiederti cosa ti manca di più di tuo padre?
Oddio vuoi farmi piangere? ( ora Benedetta è visibilmente commossa, con la voce un po’ alterata dal trattenere il pianto ndr) mi manca lui, che era dolcissimo. Era nella dolcezza veramente struggente. Mi mancano le risate. Lui non è mai stato un padre severo, magari rimproverava ma poi finiva lì. È sempre stata mamma a tenere un po’ le redini.
Una persona veramente presente, ci portava dovunque, non ha mai fatto sentire la sua assenza. Andava anche raramente a fare serate dopo gli spettacoli, preferiva tornare a casa. Per lui la famiglia era al primo posto.
Tutte le volte che finiva al Costanzo Show, telefonava a mia madre e gli diceva che stava rientrando.
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