Chi di giustizialismo colpisce di giustizialismo perisce
Questo bisogna sempre ricordarselo. È la legge del contrappasso. Un paradosso evidente dell’esistenza.
Dovrei avere simpatie anche per amministratori di sinistra, come nel caso di Bari, che si trovano in difficoltà. Ma io invece queste simpatie non le voglio intenzionalmente avere. Non perché sono di sinistra, ma perché il Partito Democratico è il principale responsabile della deriva giacobina del giustizialismo più becero i italia.
Mani pulite e il colpo di stato
Sicuramente dei reati c’erano durante mani pulite. Ma bisognava avere un equilibrio. Non era mandando in galera un’intera classe politica, e commissariando di fatto la politica, che si potevano risolvere i problemi del paese.
Un grande Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, fece andare i carabinieri al CSM. Perché come Capo della magistratura difendeva la costituzione e le prerogative del parlamento, come difendeva i giudici le prerogative dei giudici.
Intendiamoci era l’epoca degli Eroi come Falcone e Borsellino. Ma non si deve usare gli eroi per giustificare gli abusi.
Il culmine di questi abusi, arrivò con un avviso di garanzia mandato ad un Capo di governo nel pieno di un summit internazionale. Neppure un minimo rispetto della dignità del Paese agli occhi del mondo.
E quando la prima repubblica veniva demolita dalle procure, c’era qualcuno che godeva al tintinnio delle manette.
Ieri la ghigliottina oggi le manette
Lo stesso problema dei pentastellati di oggi, è quello di Giacomini ieri. Il disgustoso giubilare al tintinnio delle manette. La politica fatta nelle aule giudiziarie.
Abbiamo una mostruosità come la legge Severino, che impone di dimettersi a gente ancora in appello.
Che impone l’incandidabilità a persone che magari verranno assolte nei successivi gradi di giudizio .
Tutto questo è doppiamente paradossale, in un paese dove i criminali in galera non li si mette molto spesso. Ma le carriere politiche vengono stroncate in base ai sospetti.
Tanti caduti da ambo le parti
Filippo Penati, esponente lombardo di primo piano della sinistra dovette dire addio alla politica.
E non fu il solo.
Dovremmo avere imparato qualcosa dalla tragica vicenda di Enzo Tortora. Invece, qui vediamo alla serietà del nostro paese, chi ha rovinato la vita ad un uomo onesto, ha raggiunto i gradi più alti della magistratura.
Dovremmo ricordarci che la giustizia umana è imperfetta. In fondo Gesù Cristo dovette salire sulla croce, condannato ingiustamente. Nella più grande democrazia della Grecia antica non fu Socrate costretto a bere la è la più grande democrazia della Grecia antica, Socrate costretto a bere la cicuta?
Ed i più grandi sostenitori della ghigliottina come Robespierre eSaint-Just non finirono per morire su di essa?
Ora vorrei parlare di presunzione di innocenza, di diritto a non essere considerato colpevole finché la sentenza non sia definitiva. Ma non riesco a farlo facilmente. Non riesco a farlo facilmente se chi si lamenta adesso perché tocca a lui o a chi è vicino a lui, non riconosce ad altri questi diritti. Allora non è giusto che lo pretenda per se stesso e per i suoi amici soltanto.
Vogliamo farla finita col giustizialismo?
Allora facciamolo in ogni caso.
Non solo quando tocca a noi. La ghigliottina è sempre sbagliata. Non soltanto quando ci tocca da vicino.
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