Anniversario del 7 ottobre a rischio attentati. Allarme dal Canada
Manca meno di un mese al primo anniversario del massacro del 7 ottobre. Quel giorno di un anno fa, Israele è stata invasa, 1200 tra civili e militari sono stati assassinati brutalmente e circa 300 persone sono state sequestrate.
Molte di esse, lungo questo anno di sangue su entrambi i fronti, sono state uccise, alcune sadicamente a un soffio dalla loro liberazione
Ma il 7 ottobre 2023 non ha portato con sé solo sangue e devastazione.
Il 7 ottobre ha innescato una violenta recrudescenza dell’antisemitismo, travestito da antisionismo che, mai sopito, è esploso in tutta la sua virulenza.
Ma ha anche scatenato fanatici ed emuli che, in vista di questo primo anniversario, rinchiusi da qualche parte – o, chissà, magari in qualche stanza di qualche campus – potrebbero essere impegnati a pianificare come “celebrare” quel giorno di sangue nel più degno dei modi.
No, non è paranoia
Si tratta della concreta possibilità che per l’anniversario del pogrom del 7 ottobre si consumi un’altra tragedia.
La prova?
Pochi giorni fa è stato diffuso un comunicato stampa del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nel quale si legge che il 4 settembre è stato arrestato un cittadino pakistano, residente in Canada il quale era intenzionato a entrare negli Stati Uniti con lo scopo di fare una mattanza. Una mattanza di ebrei, ovviamente.
“Si presume che l’imputato abbia pianificato un attacco terroristico a New York City intorno al 7 ottobre di quest’anno, con l’obiettivo dichiarato di massacrare, in nome dell’ISIS, il maggior numero possibile di ebrei”
Così il procuratore generale Merrik B. Garland, le cui parole sono state confermate dal direttore dell’FBI Christopher Wray, il quale ha affermato che “l’imputato era presumibilmente determinato a uccidere ebrei […] negli Stati Uniti, quasi un anno dopo l’orribile attacco di Hamas a Israele”.
Muhammad Shahzeb Khan, di appena 20 anni, non sembra nuovo a questo tipo di simpatie. Secondo quando si legge sulla denuncia, l’aspirante terrorista avrebbe manifestato il proprio appoggio all’ISIS già dal novembre del 2023
È stato incastrato dopo aver condiviso i propri piani con due agenti infiltrati, piani che consistevano nella possibilità di creare una cellula “offline” di sostenitori dell’ISIS, proprio con il fine di colpire gli ebrei. Avrebbe persino incaricato gli agenti sotto copertura di procurarsi fucili d’assalto e munizioni e avrebbe fornito loro dettagli sui luoghi da colpire.
Non solo il 7 ottobre, tra l’altro
Khan avrebbe indicato anche l’11 ottobre come potenziale data per un attentato, proprio il giorno di inizio dello Yom Kippur. Avrebbe poi cambiato il luogo designato per l’attacco, concentrandosi su New York City, più precisamente su Brooklyn, perché lì si trova “la più grande popolazione ebraica in America”
Il 4 settembre, Khan si è in effetti messo in viaggio ed è stato fermato a circa 20 km dal confine con gli USA, nei pressi della città di Ormstown, Quebec, dopo aver cambiato tre auto.
Il 13 settembre comparirà di fronte alla Corte di Giustizia di Montreal, mentre sulla sua testa già pesano le accuse, mosse dagli Stati Uniti, di aver tentato di lasciare il Canada per commettere un reato a nome di un’organizzazione terroristica, aver aderito alle attività di un gruppo terroristico e aver violato la legge sull’immigrazione, tentando di entrare illegalmente negli Stati Uniti
Qualcuno è ancora convinto che si tratti di paranoia, oppure è arrivato il momento che l’Occidente apra gli occhi di fronte alla concreta possibilità che il 7 ottobre abbia scoperchiato un letale vaso di Pandora?
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