Dibattito sui CPR in Toscana: pro e contro in un quadro di sicurezza sempre più complesso
In Toscana, il dibattito sulla creazione di Centri per il Rimpatrio (CPR) si fa sempre più acceso, soprattutto alla luce dei frequenti episodi di reati, tra cui rapine, spaccio e violenze. Questi reati, spesso attribuiti a persone straniere irregolari, rappresentano una crescente preoccupazione per la sicurezza pubblica
La prefetta di Firenze, Francesca Ferrandino, ha espresso il suo sostegno all’istituzione di un CPR in Toscana, evidenziando come tale struttura potrebbe fornire una risposta concreta al fenomeno dell’immigrazione irregolare che sfugge spesso alle attuali misure di controllo.
Vantaggi dei CPR in Toscana: un potenziale strumento di gestione della sicurezza
Un CPR potrebbe offrire un’opportunità per contenere e gestire temporaneamente coloro che, oltre a trovarsi in Italia senza permesso di soggiorno, si sono resi responsabili di reati o gravi irregolarità. Questa distinzione sarebbe essenziale per evitare che persone entrate regolarmente, come turisti o studenti con visto scaduto, vengano associate a individui coinvolti in atti criminali.
I sostenitori dei CPR, come il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio, ritengono che queste strutture possano aiutare a separare chi rispetta le leggi da chi, approfittando di una situazione irregolare, commette reati reiterati
La realizzazione di un CPR, insomma, potrebbe consentire un controllo più efficace, evitando che soggetti privi di legami con il territorio restino impuniti o tornino a delinquere nei medesimi luoghi dopo semplici rilasci o fogli di via, frequentemente disattesi.
Critiche ai CPR: i rischi per i diritti e l’efficacia
Non mancano, tuttavia, critiche rilevanti. La sindaca di Firenze, Sara Funaro, e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, hanno espresso forti perplessità nei confronti dei CPR, ritenendoli non solo inefficaci ma anche potenzialmente lesivi della dignità umana.
A loro avviso, i CPR rappresentano luoghi di detenzione che rischiano di diventare simboli di trattamento disumano per chi si trova in una condizione di fragilità e mancanza di risorse
Funaro sottolinea, inoltre, come l’amministrazione comunale stia già collaborando con la Prefettura e altri organi istituzionali per garantire la sicurezza dei cittadini attraverso iniziative che promuovano la coesione sociale e affrontino i problemi alla radice, invece che con misure contenitive.
CPR: un sistema imperfetto, ma migliorabile?
È chiaro che i CPR non rappresentano una soluzione definitiva e priva di difetti. Tuttavia, potrebbero essere migliorati per limitare i loro impatti negativi, riservandoli esclusivamente ai cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno e colpevoli di reati. Questo potrebbe arginare l’impressione che la tolleranza porti a una sorta di “masochismo sociale,” evitando che chi infrange la legge trovi nei territori toscani un rifugio di impunità.
La necessità di una risposta ponderata è particolarmente sentita in considerazione della crisi che affligge il carcere di Sollicciano, noto per il sovraffollamento e per le condizioni critiche, teatro di rivolte e tragici episodi che Funaro e Giani hanno spesso attribuito ai governi centrali
Siamo stati spesso abituati ad annunci nei quali alla luce di eventi di cronaca più o meno gravi ultimamente dopo le ultime elezioni amministrative anche la giunta in carica naturale continuazione dell’ esperienza Nardelliana ha dovuto ammettere che , si a Firenze esiste un problema sicurezza, problema derubricato nel 2018 dall’ allora sindaco Nardella come un caso di “percezione”.
Ebbene a nostro avviso quando si dice che la responsabilità dell’ordine pubblico non è degli enti locali, si dovrebbe anche sottolineare però che alcune responsabilità questi le possono avere non per azione ma per omissione e il rifiuto aprioristico di realizzare cpr sul territorio fiorentino richiesto dalla Prefettura rende evidente che non è sufficiente prendere coscienza del problema e pubblicizzare riunioni quando da queste le uniche soluzioni partorite sono provvedimenti palliativi per usare un’ eufemismo come la chiusura anticipata di due ore di minimarket che certo non risolvono alcun problema di sicurezza
Speriamo di non dover riproporre il problema alla luce di un nuovo grave caso di cronaca e questa volta il Comune che è un paziente forse dovrà dare retta alla Prefettura che è il medico e accettare suo malgrado e in ritardo la cura proposta dei CPR prima che l’ Albania diventi luogo più sicuro della Firenze già in cima alle classifiche nazionali per numero di reati e solo terza , ma in rapida ascesa.
Purtroppo al di là della scelta CPR si CPR no una cosa a noi pare chiara e cioè che è giunto il momento di gestire seriamente il problema Sicurezza a Firenze e fare tornare il capoluogo un posto sicuro per i cittadini e i turisti H24.
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