La Siria che verrà
Sinceramente, provo un senso di profondo disagio a far parte di questo tipo di Occidente che, per suoi interessi geopolitici e strategici, ha consegnato artatamente, un Paese evoluto, che rappresenta un’ antichissima civiltà, ad una banda di tagliagole che è una delle peggiori realtà che l’umanità abbia partorito.
Ho ancora negli occhi la criminale distruzione dei preziosi reperti archeologici Romani di Palmira, quando gli islamisti del famigerato Stato Islamico, fecero saltare con l’esplosivo il tempio di Baalshamin del II secolo e dedicato al dio Mercurio e il tempio di Bel (Giove) nel 2015
Per completare l’opera, quelle bestie feroci, assetate di sangue, ebbero l’idea della macabra esposizione del corpo, appeso alle rovine, privo di testa, nel parco archeologico, del rinomato archeologo Khaled al-Asaad che ebbe alla memoria il primo Premio “Custode della Bellezza” Ripenso anche ai due piloti giordani chiusi in un gabbione e poi dati alle fiamme.
Ho ben chiare nella mente anche le innumerevoli rivoltanti scene di prigionieri a cui veniva tagliata la testa con coltelli come quelli che noi usiamo per il pane
Non posso scordare il sollievo che provai quando i media dettero la notizia dell’intervento russo, dato che la NATO si trastullava in modo più che sospetto. Quello russo fu un modo efficace di combattere, utile a sradicare l’islamismo. Avvenne che un giovane soldato, poco più che un ragazzo, vistosi circondato dai tagliagole, dava la sua posizione agli aerei russi per bombardare a tappeto la zona dove era e dove si erano concentrati tutti gli islamisti che lo avevano accerchiato come usano fare le fiere. Come avesse detto “Muoia Sansone con tutti i Filistei”.
Oggi vedo un alto dirigente di un raggruppamento di quel fronte che componeva il Califfato che, comprato da Israele e dalla NATO, entra a Damasco da trionfatore, senza combattere perché poco prima del suo ingresso era stato organizzato una specie di colpo di Stato all’interno degli Stati Maggiori dell’ Esercito Arabo Siriano che ad un segnale convenuto ha cessato di resistere e si è arreso in massa
Infatti non c’è stata battaglia per prendere Damasco. Se qualcuno ricorda, è stato lo stesso meccanismo utilizzato a Bucarest con Ceausescu che poi fu fucilato dai suoi stessi collaboratori. Molto simile anche ai fatti risalenti al secondo conflitto mondiale quando in Sicilia, le guarnigioni, poste a difesa della munita base di Augusta, il 9 luglio, prima del famoso 25 luglio, tutto l’ esercito italiano per ordine degli ufficiali, smobilito’ misteriosamente la base prima che comparissero all’orizzonte le navi degli americani.
Come anche fecero molti ufficiali del potente esercito borbonico, dopo lo sbarco di mille garibaldini, e non lo fecero certo per paura ma per ordine di qualcuno
Sappiamo come avvengono certe battaglie che si vincono per precedenti accordi diplomatici e non sul campo di battaglia. È avvenuta una cosa simile anche con Gheddafi in Libia. Questo rientra nella moderna strategia bellica in cui talvolta sono più efficaci i servizi segreti delle forze armate. Quello che stride è che questa volta sono stati fatti gli stessi accordi con un dirigente di Al Qaeda, che fu alleato dell’ISIS e anzi in un certo periodo ne fece anche parte integrante, questo mi sembra eccessivo. Ricordo che era un dirigente di quel movimento anche al tempo della strage a Parigi nel novembre del 2015 al Bataclan.
Dopo che l’Occidente ha esaltato e strumentalizzato, con grande retorica, come esempio per tutte le donne, una poverina che in stato di incoscienza si aggirava in mutandine e reggiseno per le vie di Teheran, adesso, gli stessi occidentali, consegnano tutte le donne siriane agli integralisti islamici
Per il momento Al Jolani, il capo delle milizie jihadiste, ha scelto un suo braccio destro, un uomo opaco come Premier. Che avrebbe promesso, almeno nel delicato momento di transizione di non imporre subito il velo. Le donne siriane infatti sono donne libere, non hanno niente da invidiare alle donne europee, sono colte e inserite nel mondo del lavoro, non sanno cosa siano veli e l’Occidente fa loro questo dispetto , questo bel regalino avvelenato.
Certamente, Al Jolani, l’uomo installato dai servizi segreti occidentali e dal Mossad ha fatto Comodo a molti. Netanyahu ha potuto dichiarare che le alture del Golan resteranno israeliane per l’eternità
La mossa di mettere a Damasco degli islamisti retrogradi è un’azione contro il mondo islamico nel suo insieme. Un mondo che qualcuno vuole ricacciare in un Medioevo artificiale per allontanare tutta quell’area dalla modernità.
Modernità in cui è entrato paradossalmente l’Iran con le sue università, le sue industrie, i suoi istituti di ricerca, l’inserimento delle donne nel mondo delle professioni, nonostante il velo.
Damasco, invece è destinata, nei piani che furono di strateghi come Kissinger, ad essere riportata allo Stato di terzo mondo
Lo stesso Kissinger che affermò che la Siria, appoggiata dai cristiani, andrebbe bruciata dall’ interno. Infatti la stampa di regime globalista occidentale dice che colui che ha preso il potere è un figlio di puttana ma “un nostro figlio di puttana che serve per fare pulizia” , cioè il lavoro sporco. Non è solo questione di gasdotti che da decenni cercano di raggiungere il Mediterraneo passando dalle coste siriane, ma c’è altro dietro l’ingresso di Al Qaeda a Damasco. C’è la strategia del controllo del Medio Oriente dove il problema degli Hezbollah di risolve solo con la cancellazione politica della. Siria allo stesso modo come fu cancellato l’Iraq. È un passo avanti per assediare l’Iran, importante pedina alleata della Russia.
Con questo passaggio ci siamo avvicinati vistosamente alle vere ragioni geopolitiche e non ai miti riservati al popolino che parlavano del macellaio di Damasco, dei lussuosi palazzi e delle potenti auto possedute dal potere
Siamo stati informati che i “liberatori” hanno aperto le carceri dove alloggiavano i combattenti dell’ISIS spacciandoli per semplici oppositori. Per concludere, mi vengono in mente tutti coloro che si domandavano chi ci fosse in realtà dietro il terrorismo. Posso dire che in parte adesso lo sappiamo. Quello che fa tristezza è il silenzio assordante che sentiamo. Silenzio del governo, silenzio dell’opposizione, della grande stampa e assenza di commenti veri anche nelle televisioni.
Tutti aspettano l’imbeccata politica
Anche Trump ha avuto timore di commentare ed ha trovato la scusa banale che lui non parla perché della Siria non gliene importa niente. Un discorso più da bar che da futuro presidente.
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