La nostra nazione è a un bivio: sceglieremo la compassione e la dignità o ci arrenderemo alla cultura della morte?
Chiediamo al governo di impugnare la legge sul suicidio assistito in Toscana!
Tutti ne stanno parlando. L’11 febbraio, la Toscana ha oltrepassato una linea pericolosa: ha legalizzato il suicidio assistito.
Questa non è solo una questione locale: si tratta di un precedente pericoloso che minaccia le fondamenta della nostra società
Esiste un reale rischio che questa deriva si diffonda in tutta Italia. Per anni, Marco Cappato, l’ Associazione Luca Coscioni e la lobby pro-eutanasia hanno lavorato per arrivare a questo momento.
Hanno tentato di legalizzare l’eutanasia, ma hanno fallito. Così hanno cambiato strategia, concentrandosi sul suicidio assistito
E non si sono fermati qui: quando non sono riusciti a imporlo a livello nazionale, hanno spostato la loro battaglia a livello regionale, manipolando una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 per adattarla alla loro agenda.
Ma mettiamo subito le cose in chiaro: l’eutanasia è ancora illegale in Italia.
Eppure, la Toscana ha scelto di fraintendere questa sentenza e di costringere gli ospedali ad adeguarsi.
E sapete cosa è ancora più grave? La sentenza della Corte Costituzionale del 2019 NON istituisce affatto un “diritto al suicidio”: si limita a creare un’eccezione legale molto ristretta, come ha sottolineato l’esperto giuridico Alberto Gambino. È una differenza enorme!
Conosciamo bene le tattiche dei radicali: nascondono la loro agenda dietro un linguaggio di finta compassione per i malati ei sofferenti. Ma siamo sinceri: qui non si tratta di compassione.
Si tratta di politica e ideologia… e di risparmiare denaro! Invece di promuovere le cure palliative e il vero sostegno ai malati, la Regione Toscana ha scelto di ridurre i costi, offrendo la morte come “soluzione”.
È molto più comodo ed economico per loro offrire il suicidio assistito rispetto a garantire cure palliative e supporto psicologico e materiale ai pazienti e alle loro famiglie
Ma questi sono i nostri soldi! Noi crediamo che le tasse che paghiamo dovrebbero servire a curare chi soffre, non a porre fine alla sua vita!
Sei d’accordo con me?
Adesso, il governo ha il potere di fermare questa deriva ideologica, impugnando questa legge… prima che sia troppo tardi!
Chiediamo un intervento IMMEDIATO del governo e pretendiamo che prenda una posizione urgente, chiara e risoluta contro questo orribile tentativo di legalizzare la morte di Stato!
Abbiamo già visto questa strategia con l’aborto. I radicali hanno convinto milioni di persone che l’unica soluzione per una donna disperata fosse eliminare il suo bambino. Ora stanno usando la stessa logica spietata contro gli anziani, i malati ei disabili: la morte come unica opzione.
Ma davvero vogliamo suggerire che alcune vite valgano meno di altre? Questa idea è aberrante.
Ogni vita è preziosa. Ogni persona merita dignità, cure e protezione, dal momento del concepimento fino alla morte naturale. E non smetteremo MAI di gridarlo!
Le leggi non sono solo regole: plasmano il nostro modo di pensare e di vivere. Una legge ingiusta non cambia solo le politiche, ma rischia di cambiare anche i cuori, le menti e il tessuto stesso della società.
Se non fermiamo questa deriva ora, non finirà con la Toscana. Altre regioni seguiranno lo stesso percorso e presto tutta la nazione potrebbe cadere in questa ideologia di disperazione. Dobbiamo reagire ora: prima che sia troppo tardi
Il governo deve usare questo caso come un avvertimento per le altre regioni: ha ancora la possibilità di impugnare questa legge, ma solo se ci facciamo sentire subito.
Gli ospedali devono curare i malati e garantire cure palliative, non somministrare la morte. Non possiamo accettare di stravolgere il ruolo e l’essenza stessa degli ospedali!
Il rischio è troppo grande: i malati e i più vulnerabili potrebbero iniziare a credere che le loro vite non valgano più nulla.
Serve un’azione immediata per proteggere i più fragili. Dobbiamo opporci a questa legge adesso.
Il governo deve sapere, forte e chiaro, che non resteremo in silenzio mentre i più vulnerabili vengono abbandonati
Papa Francesco è stato chiaro più volte: eutanasia e suicidio assistito sono moralmente sbagliati. Sono sue le parole: “Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio”.
Invece di offrire la morte, dobbiamo investire nelle cure palliative e nel vero sostegno ai pazienti, con compassione e dignità.
La nostra nazione è a un bivio: sceglieremo la vera compassione verso i sofferenti e la dignità o ci arrenderemo alla cultura della morte?
Agisci subito: la tua voce può fare la differenza.
Firma la petizione e chiedere al governo di impugnare questa pericolosa legge ora.
INTERVENTO IMMEDIATO richiesto: bloccate la legge sul suicidio assistito in Toscana. NO alla morte di Stato!
L’11 febbraio, il Consiglio regionale della Toscana ha tradito la vita stessa, approvando una legge che legalizza il suicidio assistito. Questa non è solo una decisione politica, ma una sconfitta per l’umanità.
Questa legge promuove la morte. Antepone il risparmio economico alle cure palliative e al supporto psicologico, abbandonando i più fragili e le loro famiglie nel momento di maggiore bisogno.
Vi chiediamo di respingere questa menzogna mostruosa che insinua che alcune vite valgano meno di altre. La dignità umana non è negoziabile.
La sentenza della Corte Costituzionale 242/2019 non ha istituito un “diritto al suicidio”. Eppure, la Toscana l’ha distorta fino all’inverosimile per portare avanti la sua agenda di morte
Gli ospedali esistono per curare, non per uccidere. Dobbiamo difendere la loro vera missione, prima che sia troppo tardi.
La nostra nazione è a un bivio: sceglieremo la compassione e la dignità o ci arrenderemo alla cultura della morte?
Vi estratto a prendere posizione ora, con coraggio e determinazione. Per il futuro del nostro Paese!
https://citizengo.org/it/lf/14927-chiediamo-al-governo-di-impugnare-la-legge-sul-suicidio-assistito-in-toscana-
Leggi anche: Giani, a rischio la candidatura bis
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT